Ripescato dal lago Fimon il corpo di Igor Menegatti

I sommozzatori non avevano ancora raggiunto il lago Fimon per iniziare il terzo giorno di ricerche quando è arrivata la chiamata: «Venite, lo abbiamo trovato». A dare l’allarme sono stati alcuni pescatori: erano appena arrivati quando hanno scorto il corpo di Igor Menegatti, 34 anni di Castegnero (Vicenza). Galleggiava a circa sessanta metri dalla riva, non lontano dal punto in cui, domenica pomeriggio, era stato visto cadere in acqua da due ragazzini. Avevano sentito un gran rumore, lo avevano visto aggrapparsi alla sua barca. Per due volte aveva trovato la forza di chiedere aiuto, poi era scomparso, inghiottito dal lago. Era stato subito dato l’allarme e in meno di venti minuti erano iniziate le ricerche. I sommozzatori avevano cominciato a perlustrare il lago, usando anche delle lunghe aste per “sentire” il fondo. Poco dopo erano stati recuperati alcuni oggetti: un remo, una ciabatta e il suo portafogli. Poi più nulla. Lunedì i sub erano tornati al lavoro mentre i pompieri, dal gommone, avevano usato anche un batiscopio, uno strumento ottico per l’osservazione dei fondali marini e lacustri. Inoltre era intervenuto l’elicottero dei vigili del fuoco per sorvolare il lago nella speranza che, dall’alto, la visuale potesse essere migliore e si potesse scorgere il corpo. Ancora tutto inutile. Lo avevano cercato per dodici ore senza sosta ma non lo avevano trovato: l’acqua è molto torbida, ci sono alghe ovunque, la visibilità è scarsa, per non dire nulla.
Ieri i sommozzatori erano pronti per il terzo giorno di ricerche ma, ancora prima che arrivassero, alcuni pescatori hanno avvistato il corpo che galleggiava e hanno dato l’allarme. Era a circa sessanta metri dalla riva, a quindici metri dalla fascia delle ninfee, dunque probabilmente non molto lontano dal punto in cui è avvenuta la caduta. Dopo quattro ore di ricerche è stata recuperata anche la barca, trovata sul fondale del lago e non si esclude che la vittima possa esservi rimasta incastrata. Era intatta, senza danni apparenti.
Impossibile, almeno per ora, capire che cosa sia successo domenica. Non si esclude che Igor Menegatti sia stato colto da un malore mentre stava pescando. I genitori, il fratello Davide e gli amici, che per tutta la durata delle ricerche non hanno mai abbandonato la riva del lago, non riescono a darsi pace per una morte che definiscono assurda anche perché la vittima sapeva nuotare. Il pm ha disposto che venga eseguita l’autopsia. Il giovane lavorava da qualche tempo come giardiniere al vivaio Franceschetto di Cervarese Santa Croce.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova