Riscaldamento e caro gas, dai Colli torna l’idea di usare le acque termali

Il progetto di geotermia e l’utilizzo delle acque reflue per edifici pubblici e privati. Ecco le ipotesi sul tappeto e le richieste: «Con i rincari causati dalla crisi energetica, questo diventa un piano strategico»

Federico Franchin

MONTEGROTTO TERME. Il Comune di Montegrotto vuole spingere sul progetto della geotermia che mira all’utilizzo delle acque reflue termali per riscaldare edifici pubblici e privati. E il sindaco Riccardo Mortandello lancia un chiaro appello alle istituzioni per venire incontro all’ente nella realizzazione del piano.

 «Con i cari bollette che stiamo vedendo ora, diventa sempre più fondamentale e strategico mettere in atto il nostro progetto sulla geotermia. Faccio quindi un appello a Regione e Stato: serve un milione e mezzo di euro per coronare un sogno che darebbe benefici al pubblico e al privato. In questo modo il risparmio sarebbe enorme, dati i recenti aumenti delle bollette. L’acqua reflua termale c’è già e viene sprecata. In più questo progetto sarebbe un progetto che attesterebbe sempre più Montegrotto come località green».

Il progetto pilota del teleriscaldamento riguarderà il municipio e gli altri edifici di piazza Roma, compresi negozi e abitazioni. Saranno utilizzate le acque reflue di hotel nel raggio di 300 metri, con i quali l’amministrazione comunale ha chiuso accordi per la fornitura dell’acqua termale. Per le case dell’area intorno al municipio costruite prima del 1985 le acque reflue dovranno essere portate da 40-45 a 70 gradi. Per quelle edificate dal 1985 al 2000 a 50-55 gradi, per quelle erette dopo il 2000 sono sufficienti 40 gradi.

«Con la prima parte dello studio di fattibilità abbiamo voluto capire se il progetto geotermia è fattibile e se è economicamente conveniente» spiega ancora Mortandello «Possiamo dire che i risultati sono positivi e ora è fondamentale lavorare per ottenere appunto i finanziamenti per la copertura del progetto pilota. Quest’operazione servirà come forte dimostrazione che il progetto è fattibile».

«Servirà anche per delineare bene le convenienze economiche che dovrebbero essere generate: importanti aumenti del fatturato globale del bacino termale, crescita dell’appeal ambientale della nostra destinazione turistica, avvio di uno specifico marketing turistico su un territorio caratterizzato dalla pulizia dell’ambiente e a “Co2 free”».

L’acqua potrà quindi essere di nuovo riscaldata mediante un sistema di pompe. Fra i dati più interessanti, il potenziale economico di questa tecnologia.

A Montegrotto vengono estratti in media 4,5 milioni di metri cubi l’anno di acqua termale: l’approccio geotermico consentirebbe un risparmio che lo studio stima dai 6 a ai 12 milioni di euro l’anno e dai 20 ai 40 in tutta l’area euganea. Ne deriverebbero benefici anche dal punto di vista ambientale. 

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