Rischia gravi danni al cervello

SELVAZZANO. È ricoverato in terapia intensiva, intubato, in coma farmacologico. Il suo quadro clinico è serio. Lo staff di specialisti diretti da Andrea Pettenazzo, numero uno della Rianimazione...

SELVAZZANO. È ricoverato in terapia intensiva, intubato, in coma farmacologico. Il suo quadro clinico è serio. Lo staff di specialisti diretti da Andrea Pettenazzo, numero uno della Rianimazione della Clinica pediatrica dell’azienda ospedaliera, mantiene riservata la prognosi del bambino di 11 anni che, per un assurdo gioco, è riuscito ad impiccarsi. Solo oggi, a 24 ore dal ricovero, gli anestesisti-rianimatori potranno sapere qualcosa di più e di conseguenze dichiarare o meno il cessato pericolo. Ieri hanno scelto di non sbilanciarsi: erano in corso tutti gli accertamenti volti a verificare che la corda che il bambino si è stretto al collo non abbia provocato danni cerebrali, sia per il trauma che per l’anossia, cioè la carenza di ossigeno al cervello. L’impiccagione infatti non impedisce solo l'ossigenazione delle cellule cerebrali, che muoiono e non sono in grado di rigenerarsi: la tensione sopportata dal collo, che si trova a dover reggere il peso di tutto il corpo, provoca ulteriori danni.

Le condizioni cliniche del ragazzino vengono mantenute sotto costante monitoraggio: il coma farmacologico si è reso necessario per mettere il più possibile a riposo l’attività cerebrale del bambino. I medici, nonostante la preoccupazione, sottolineano anche che nei pazienti di giovanissima età, in caso di ripresa delle funzioni cerebrali, questa è più veloce e completa rispetto agli adulti. (fa.p.)

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