Ristoranti e alberghi pieni servita una Pasqua d’oro

Dati di Confesercenti: pochi tavoli e camere libere, spenderemo 30 milioni In vacanza 70 mila padovani e la nostra sta diventando davvero città d’arte

Quella in arrivo si annuncia una Pasqua d’oro: il 70% dei ristoranti di Padova e provincia segnalano il quasi tutto esaurito da giorni, ed anche tra gli alberghi, soprattutto in città, le camere libere sono ormai poche. Secondo i dati dell’Osservatorio Economico di Confesercenti a riversarsi in ristoranti ed agriturismi, domani, ci saranno circa 150 mila padovani, e altrettanti puntano a prendere d’assalto i colli il giorno successivo, per la tradizionale scampagnata di Pasquetta. Moltissimi altri si preparano invece ad una festa in famiglia, da celebrare con un pranzo primaverile: la spesa media sarà sui cento euro per famiglia (un po’ di più rispetto al 2017), e in tutto spenderemo circa 30 milioni di euro (2 in più rispetto al 2017).

Per quanto riguarda ciò che arriverà sulle nostre tavole, calano leggermente i consumi di colombe, uova di cioccolato e dolci pasquali mentre tengono, ed anzi sono leggermente in crescita, i prodotti dolciari di alta qualità. «Sarà un periodo pasquale con molte aspettative per i commercianti», commenta il presidente di Confesercenti Nicola Rossi. «Usciamo da un 2017 complessivamente non positivo, in particolare per i negozi di vicinato, e il primo trimestre del 2018 ha segnato punte di diminuzione delle vendite negli esercizi tradizionali. È ovvio che in queste condizioni i commercianti puntino molto su queste giornate».

Saranno giorni di grande movimento anche per quanto riguarda il turismo, sia in uscita (Confesercenti parla di 70mila padovani in vacanza), sia in entrata: Federalberghi annuncia il tutto esaurito, o quasi, in città (meno bene invece nel resto del territorio provinciale non termale).

La previsione, su scala nazionale, individua nelle città d’arte la meta più “gettonata”, con un 32,6% di italiani che si sposteranno per le vacanze pasquali, rispetto al 26,2% che andrà al mare, il 20,8% che privilegerà la montagna ancora innevata e percentuali più basse, ma pur sempre significative, ad esempio per le terme. «Che Padova stia entrando in un “giro” di località che meritano di essere visitate» ,osserva Monica Soranzo, presidente degli albergatori di Padova Hotels Ascom, «è un segnale che fa ben sperare per il futuro anche se, va detto con chiarezza, non possono essere solo le feste comandate a far da traino. Servono eventi di richiamo: penso ad esempio alla mostra di Mirò, che in questi giorni rappresenta una buona scusa per visitare Padova come località da visitare, accanto ovviamente agli Scrovegni, al Santo, al Palazzo della Ragione, all’Università, all’Orto Botanico, al Pedrocchi, che rappresentano sempre il biglietto da visita di Padova».

Silvia Quaranta

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