Ristori per i cantieri del tram, ecco l’elenco delle vie interessate

Il Comune di Padova stanzia 1,7 milioni di euro ma l’Appe è critica: «Una visione che non tiene conto di chi si trova nelle vie laterali»

Eva Franceschini
Un cantiere del tram (foto Bianchi)
Un cantiere del tram (foto Bianchi)

Ammonta a 1,7 milioni lo stanziamento del Comune per i ristori destinati alle attività commerciali che devono fare i conti, ormai da tempo, con le conseguenze derivanti dai numerosi cantieri in essere dedicati ai lavori per la realizzazione della due nuove linee di tram.

Il contributo per la riduzione della Tari copre le annualità 2024-2026 ma, per l’Appe (Associazione padovana pubblici esercizi), la quota messa a disposizione non sarebbe sufficiente a coprire gli effetti che i disagi al traffico hanno prodotto sul settore del commercio cittadino.

 

Il Comune ha pubblicato l’elenco delle vie interessate dai lavori ma i ristori per le attività non bastano: «Solo briciole per lunghi mesi di disagi già attraversati nel 2024 e per il 2025 andrà ancora peggio – dice la presidente Federica Luni – Siamo molto preoccupati per il futuro prossimo dei pubblici esercizi del territorio e di certo queste somme non potranno colmare le difficoltà in cui versano le nostre attività».

La pubblicazione da parte del Comune dell’elenco ufficiale delle vie interessate dai lavori per la nuova linea del tram è un passaggio fondamentale e atteso da tempo dalle imprese colpite dai disagi, che ora possono verificare se hanno diritto ad accedere alle misure di ristoro economico previste.

L’Appe sta informando che le imprese artigianali e commerciali, compresi i pubblici esercizi con sede operativa al piano terra, con vetrina e accesso diretto su una delle vie elencate, potranno richiedere la riduzione del 50% della quota variabile della Tari e lo sconto del 50% sul canone unico patrimoniale per le esposizioni pubblicitarie.

Per agevolare gli esercenti in questo passaggio tecnico e amministrativo, l’Appe ha attivato un servizio di assistenza gratuito, per i propri associati, che comprende sia la verifica del diritto al rimborso, sia la compilazione e l’invio dei moduli necessari per la richiesta.

«Abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di bar, ristoranti e altre attività commerciali pesantemente colpite dai cantieri del tram – prosegue Federica Luni – e ci siamo subito messi a disposizione per fornire un supporto. Non possiamo non esprimere grande preoccupazione per l’insufficienza delle risorse stanziate».

L’accantonamento del Comune prevede 1,7 milioni di euro, distribuiti su tre anni: «Una somma che si sta rivelando del tutto inadeguata rispetto all’entità dei disagi – dice la presidente – Un bar di 50 metri quadri, ubicato in una via soggetta a lavori per ben ottto mesi nel 2024, dopo aver pagato interamente la Tari per mille euro, riceverà un rimborso di appena 180 euro. Una cifra simbolica, che non copre nemmeno, per fare un esempio, le spese sostenute per acquistare i quotidiani durante il periodo di cantiere. Rispetto allo sconto sull’imposta di pubblicità, sono pochi gli esercenti tenuti a pagarla, anche perché le insegne di esercizio fino a 5 metri quadrati sono esenti per legge».

L’associazione segnala, poi, una limitazione nei criteri di accesso: le agevolazioni sono concesse solo alle attività che si affacciano direttamente sulla strada interessata dai lavori.

«È una visione che esclude tutte le attività che si trovano nelle vie laterali – conclude Luni – ma che hanno comunque subito una forte riduzione del passaggio pedonale e veicolare, con conseguente calo di clientela».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova