Ritrovato un pozzo di epoca romana

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. Un pozzo di epoca romana (nella foto sopra) è venuto alla luce in via Signoria ad Arsego durante gli scavi per l’ampliamento della rete fognaria. Il manufatto era a una...

SAN GIORGIO DELLE PERTICHE. Un pozzo di epoca romana (nella foto sopra) è venuto alla luce in via Signoria ad Arsego durante gli scavi per l’ampliamento della rete fognaria. Il manufatto era a una profondità di circa due metri e mezzo. Del ritrovamento è stata informata la Soprintendenza Archeologica, che nei giorni scorsi insieme l sindaco Piergiorgio Prevedello ha effettuato un sopralluogo e dei rilievi per l’attribuzione storica del pozzo, che ha fotografato e ha fatto poi ricoprire dando il permesso a proseguire i lavori. La bella scoperta resta confinata nel sottosuolo: è infatti impossibile estrarre il pozzo, in parte in pietra arenaria, perché si sgretolerebbe. Quando sarà pronta, la documentazione sarà consegnata all’amministrazione comunale che potrà esporla in municipio e così anche San Giorgio delle Pertiche avrà un suo ricordo storico. «È un pozzo di chiarissima fattura romana, si vede dalle disposizioni e dimensioni dei mattoni che permettono di dare un’età al manufatto» dichiara l’architetto e storico Francesco Pio Dotti. «Può essere databile verso il V o VI secolo, in linea con i ritrovamenti sulla centuriazione».

Il manufatto si presenta danneggiato e probabilmente alcune parti erano in posizione diversa. Se fosse stato meglio conservato la lettura sarebbe stata più semplice. «È un ritrovamento importante non solo per se stesso ma soprattutto perché con ogni probabilità nei dintorni c’è anche una domus: i pozzi per l’approvvigionamento idrico servivano alla vita comunitaria» dice Dotti. «Teniamo presente che via Signoria è una strada del Decumano e faceva sicuramente parte della centuriazione aureliana. Ma con la polvere del tempo e l’incuria degli uomini è andata perduta la matrice geometrica originaria del tracciato. Purtroppo non c’è la cultura della conservazione: il bene culturale va inteso come risorsa e non un problema».

Il pozzo rientra dunque all’interno di un possibile tracciato romano, secondo Dotti facendo un esame termografico con un drone la domus potrebbe venire localizzata. (g.a.)

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