Riviera Tito Livio, pioggia di calcinacci
Un pezzo di terrazzino e detriti dai palazzi. I residenti: colpa di tram e bus

INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO Un pezzo del terrazzino che stava crollando e, sul terreno, calcinacci «piovuti» dai palazzi all’angolo tra riviera Tito Livio e via Gaspara Stampa: paura per i passanti
Pioggia di calcinacci e pezzi di un terrazzino, ieri mattina, all'angolo tra via Gaspara Stampa e riviera Tito Livio, dai palazzi dove hanno sede la Banca Popolare di Puglia e Basilicata e l'istituto Dante Alighieri. il rischio era che, in quel momento, qualcuno sbucasse dai portici: la strada è giornalmente percorsa dagli studenti del Tito Livio, che entrano ed escono dal portone laterale della scuola.
Nel primo pomeriggio i vigili hanno transennato alcuni metri della via e interdetto lo sbocco sulla Riviera. Proprio gli agenti del comandante Zanetti si sono accorti di una larga crepa sull'edificio che ospita la Banca della Basilicata. Per questo hanno allargato le transenne. Adesso è allarme-crolli: sotto accusa il tram e i bus che attraversano copiosi le Riviere provocando «vibrazioni continue e stress strutturale agli immobili», come sostengono da anni i residenti. Nel 2007 infatti gli abitanti di via Belludi, che è la naturale prosecuzione della Riviera (e soprattutto del percorso dei mezzi pubblici) verso Prato della Valle, hanno hannocommissionato all'ingegner Carmelo Maiorana una perizia privata sulle condizioni strutturali degli edifici della via. «Il risultato ha dato sostanza alle nostre preoccupazioni: all'interno degli edifici ci sono create delle fessure provocate dal traffico sottostante - scandisce l'avvocato Carla Bianchi, figlia del viceprefetto Bianchi in pensione - Andiamo avanti da anni con segnalazioni al Comune e ricorsi alla Sovrintendenza. La maggior parte dei palazzi in via Belludi è vincolata. Quando nel 2008 sono caduti alcuni pezzi dei terrazzini, prima da palazzo Sacerdoti, la torretta ad angolo con Prato della Valle, e poi da una palazzina a metà della via, ci siamo mossi con la Sovrintendenza. Da allora aspettiamo i chiarimenti del Comune circa le continue vibrazioni provocate dal tram e gli scossoni dei bus. La questione della sostenibilità del traffico qui non è solo inquinamento, ma vero e proprio rischio crolli. Bisogna pensare che siamo l'imbuto di tutto il traffico delle Riviere. L'arrivo del tram doveva sostituire i bus, invece oggi ne passano 1400 al giorno. Senza contare le auto». Di recente alcuni abitanti, fra cui l'ex viceprefetto Bianchi, hanno notato «in corrispondenza della balaustra di mattoni del ponticello di Santa Chiara (di fronte alla questura) una serie recente di crepe. Non è la solita lagnanza del traffico, ma vera e propria paura per gli edifici. Soprattutto perché questa via è frequentata tutti i giorni da centinaia di pellegrini: se cede un pezzo di terrazzino sono i proprietari i responsabili». E le famiglie, una ventina, non intendono assumersi questa responsabilità: tutte hanno dato mandato all'avvocato Bianchi e non nascondono la loro preoccupazione.
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