"Rivogliamo don Roberto": a Rovolon pronta una raccolta di firme

Appello dei parrocchiani alla Diocesi in difesa del sacerdote quarantunenne coinvolto nei festini di don Contin 
Don Roberto Cavazzana
Don Roberto Cavazzana

ROVOLON. L'improvviso abbandono della canonica di Carbonara da parte di don Roberto Cavazzana ha provocato una reazione immediata e inattesa tra i parrocchiani, che  hanno lanciato una petizione sul web per riavere il prete.

«Lo abbiamo perdonato e lo rivogliamo con noi» chiedono alla diocesi i fedeli di Carbonara, che in poche ore hanno raccolto un centinaio di firme. L’allontanamento del sacerdote ora impone a don Claudio Zuin, parroco amministratore dell’unità pastorale di Rovolon, di trovare una soluzione per garantire le attività religiose della domenica nelle tre chiese parrocchiali. Anche perché dopo la partenza per non si sa dove di don Roberto e il trasferimento in un pensionato di Padova dell’anziano don Angelo, il parroco di Bastia è rimasto l’unico sacerdote a occuparsi dell’unità pastorale.

«Per questa domenica mi darà una mano un missionario congolese che collabora con noi da un po’ di tempo. Personalmente mi occuperò delle celebrazioni nelle chiese di Rovolon e Carbonara durante le quali leggeremo la lettera ai fedeli del vescovo Cipolla», spiega don Claudio.

«Sul problema creato da don Roberto lunedì sera avrò un incontro nella canonica di Bastia con i tre consigli pastorali. Lunedì o martedì avrò un incontro in Curia con il vicario generale. Cercheremo di superare questo difficile momento con il contributo delle tre comunità. Di più non posso dire, mi dovete scusare perché dalla Diocesi mi hanno comunicato di non rilasciare dichiarazioni sulla vicenda di don Roberto».

A Carbonara, intanto, regna ancora una totale incredulità sul fatto che il quarantunenne sacerdote originario di Torreglia abbia potuto partecipare ai festini hard organizzati da don Andrea Contin. Stando al racconto della donna, messo nero su bianco, don Andrea e lei si sono recati in canonica a Rovolon almeno un paio di volte, dove il parroco di San Lazzaro ha filmato l’atto sessuale. Anche il giorno successivo le rivelazioni dell’amante di don Contin, parrocchiani e residenti hanno difeso il loro giovane parroco, ribadendo di essere disposti ad accoglierlo a braccia aperte il giorno in cui decidesse di farsi rivedere a Carbonara.

Giovedì pomeriggio un gruppo di parrocchiani, soprattutto giovani, alcuni conoscenti del sacerdote che è stato anche padre spirituale di alcuni giocatori del Calcio Padova in epoca Cestaro, ha partecipato a un momento di preghiera per don Roberto.

«Riteniamo che don Roberto in questo momento abbia bisogno di tante preghiere», ha affermato Elisa Brazzalotto, una delle ragazze del coro parrocchiale. «Siamo tutti sconvolti, il solo pensiero che potrebbe non tornare più a occuparsi della nostra comunità ci rattrista perché è un prete speciale che in pochi anni aveva risollevato le sorti della parrocchia. Avvicinando alla chiesa molti giovani».

Sul sagrato della chiesa di Carbonara, un silenzio quasi surreale. Interrotto solo dal rumore dell’acqua che muove le pale del mulino dell’artistico presepio realizzato dai volontari coordinati dallo scultore Gianni Romano.

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