Rogo della Grenfell Tower, gli audio di Gloria per trovare l’errore

CAMPOSAMPIERO. La prima telefonata è giunta circa mezz’ora dopo lo scoppio dell’incendio: «Mamma qui è scoppiato un incendio ma la situazione è sotto controllo. Ci hanno detto di rimanere negli appartamenti e che verranno a prenderci». Gloria Trevisan cerca di tranquillizzare i genitori nel cuore della notte (in Italia sono le 3). Mezz’ora più tardi le comunicazioni si fanno drammatiche, con la figlia che piange mentre dice alla madre che non potrà riabbracciarla mai più perché sta morendo.
Emanuela Disarò e Loris Trevisan da ieri sono a Londra insieme all’avvocato Maria Cristina Sandrin. Sono attesi oggi dalla polizia per la consegna dei file audio con le ultime telefonate di Gloria. È un atto istruttorio dell’indagine aperta per fare luce sul disastro della Grenfell Tower di Londra, dove nella notte tra il 14 e il 15 giugno scorso morirono 80 persone. Il punto è: come mai acquisire le ultime telefonate? Non è l’addio che interessa agli inquirenti inglesi, bensì il particolare sui soccorsi. Il fatto che gli inquilini in un primo momento siano stati indotti a rimanere all’interno dei rispettivi appartamenti potrebbe essere stato un errore madornale commesso da chi dirigeva le operazioni di soccorso quella notte. Un errore in grado di produrre l’ecatombe che tutto il mondo ha potuto vedere.

Dunque le ultime telefonate di Gloria Trevisan, giovane architetto che nella torre di Kensington (120 appartamenti a ovest di Londra) ha perso la vita con il suo fidanzato Marco Gottardi, potrebbero costituire un punto nodale dell’inchiesta.
La polizia in questi mesi ha sentito molte persone che nella torre abitavano. «Hanno interrogato anche me» conferma Antonio Roncolato, un altro italiano che viveva nella Grenfell Tower, originario di Albignasego ma ormai londinese d’adozione. «Mi hanno fatto tante domande, sia sulle ristrutturazioni che sui soccorsi. Hanno voluto sapere cosa mi hanno detto i pompieri quella notte». Antonio Roncolato, a differenza di Gloria e Marco, ha la fortuna di poter raccontare tutto ciò che è successo quella notte. Era a letto ma è stato svegliato dal figlio.
La cronaca di quella notte racconta di un incendio che ha preso vigore in pochissimo tempo, venti minuti-mezz’ora al massimo. I pompieri arrivano sul posto, danno il via alle operazioni di spegnimento e invitano tutti gli inquilini a rimanere nei loro appartamenti. Circostanza confermata anche dallo stesso Roncolato, oltre che dalla prima telefonata di Gloria e Marco in Italia. Nel giro di mezz’ora il fumo salirà fino al ventiquattresimo piano, rendendo l’aria irrespirabile e impossibile ogni via di fuga. Trasformando così gli alloggi in camere a gas.
L’avvocato Sandrin, dal canto suo, non vuole fornire indicazioni in questa fase prettamente istruttoria: «Ci sarà tempo per parlare, ora ci concentriamo sull’indagine. Ho voluto venire per consegnare personalmente la chiavetta usb con all’interno i file audio nelle mani dei poliziotti».
Il legale, nei giorni precedenti alla partenza, ha tenuto i contatti con le autorità ottenendo l’autorizzazione a una visita sulla Grenfell Tower. Se i genitori se la sentiranno potranno vedere dove ha perso la vita la loro figlia. Una fine ingiusta che potrebbe essere stata propiziata da un errore madornale commesso durante i primi soccorsi.
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