S. Giorgio in Bosco allontana le sale slot da scuole e chiese

SAN GIORGIO IN BOSCO. Non aprirà una nuova sala slot a San Giorgio in Bosco e arriva il via libera al nuovo regolamento comunale per provare ad arginare il gioco d’azzardo, tenendolo il più distante...

SAN GIORGIO IN BOSCO. Non aprirà una nuova sala slot a San Giorgio in Bosco e arriva il via libera al nuovo regolamento comunale per provare ad arginare il gioco d’azzardo, tenendolo il più distante possibile dal centro del paese.

La normativa arriva anche sulla scorta anche dell’allarme destato dallo studio “L’Italia delle Slot”, promosso dai quotidiani locali del gruppo Gedi, sull’incidenza del gioco d’azzardo: San Giorgio in Bosco (con 2.790 euro pro capite, quasi 18 milioni giocati nel 2016) risultava in vetta per incidenza del fenomeno a livello provinciale, secondo solo a Limena. «Questo è il primo forte passo concreto verso il contrasto del gioco d’azzardo patologico nel nostro territorio comunale», osserva l’assessore al Commercio Fabio Miotti, che ha seguito l’elaborazione del documento e che ieri in municipio ha incontrato alcuni portatori d’interessi in materia. I paletti del municipio arrivano dopo la rinuncia di un privato ad aprire un ulteriore locale di slot e dintorni lungo la Valsugana: «Abbiamo dovuto attendere che venisse meno una richiesta di apertura di una sala slot che pendeva da settimane all’ufficio tecnico: si sgombra il campo dall’ipotesi che questo regolamento rappresenti un’azione contra personam, evitando così inutili e costosi ricorsi», fa sapere l’assessore. Nel merito, quali sono le regole? «Distanza di almeno 500 metri da punti sensibili come chiese, scuole, patronati, luoghi di aggregazione giovanile, bancomat, e comunque solo in aree produttive, lontano quindi dai centri abitati; freno al gioco h24, individuando degli orari limite dopo i quali gli apparecchi andranno spenti. Abbiamo uniformato a Cittadella la gestione di queste attività, in modo da garantire un trattamento più lineare del fenomeno all’interno dello stesso distretto di polizia locale», conclude Miotti. Il problema del gioco d’azzardo era stato sollevato da San Giorgio Riparte che, aveva aperto una querelle con il sindaco Miatello, ed aveva organizzato un’iniziativa pubblica con il vicepresidente della Provincia Bui e con don Gigi Tellatin di Libera.

Silvia Bergamin

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