Sabato «bicireferendum» in Prato

Iniziativa di Italia dei Valori: esprimete quattro sì per il 12 e il 13 giugno
Il 12-13 giugno si votano quattro referendum abrogativi
Il 12-13 giugno si votano quattro referendum abrogativi
 Esulta il comitato padovano «Vota sì per fermare il nucleare». La Corte di Cassazione ha stabilito ieri che domenica 12 e lunedì 13 giugno, insieme ai due quesiti relativi alla gestione e alle tariffe dell'acqua pubblica e alla scheda sul legittimo impedimento, gli elettori saranno chiamati a pronunciarsi anche sul nucleare. Per Andrea Ragona, portavoce del comitato, «il nucleare è una scelta sbagliata perchè antieconomica e rischiosa».
 Anticipa il suo «sì» anche Marta Dalla Vecchia, assessore comunale al Commercio, esponente della lista civica «Padova con Flavio Zanonato», laureata in Fisica, che professionalmente si occupa di Sicurezza sul lavoro e di Radioprotezione. «Io - argomenta l'assessore Dalla Vecchia - non ho paura del nucleare. Sono altresì convinto che le fonti rinnovabili non sono in grado di coprire tutto il fabbisogno di energia. Ma, per ragioni economiche, è troppo tardi per costruire delle centrali nucleari in Italia. A questo punto, per il nostro Paese, sarebbe una scelta anacronistica».  L'Italia dei Valori, che invita i cittadini ad esprimere quattro sì, ha promosso delle iniziative per il fine settimana. Sabato, alle 11, in Prato, arriva il «Bicireferendum», un gruppo che gira in bici nei quartieri della città con un manifesto 50x70. A darsi da fare, sabato saranno soprattutto le donne dell'Idv, impegnate in una staffetta nazionale. Le dipietriste venete riceveranno, in Prato della Valle, il manifesto dalle colleghe friulane e consegneranno lo striscione-staffetta alle donne del Trentino, circumnavigando l'isola Memmia (dalle 11.30 alle 12) con una passeggiata che prenderà le mosse dal gazebo di via Umberto I.  Impegnatissimo sul fronte del sì ai due referendum sull'acqua è Maurizio Conte, assessore regionale all'Ambiente. Nel suo sito Internet l'esponente della Lega Nord pubblica addirittura i fac-simile della scheda rosa e della scheda gialla, dove sono tracciate due croci inequivocabili sul sì. «Il popolo veneto - scrive l'architetto Conte - ha dimostrato una fortissima sensibilità per la gestione dell'acqua. La nostra Regione vuole avere un reale potere decisionale di fronte al rischio che società straniere possano farla da padrone nelle nostre gare».  Lorena Milanato, coordinatrice provinciale del Pdl, annuncia, a titolo personale, che «non andrà a votare i referendum. Credo che il nostro partito lascerà libertà di coscienza. Sarebbe un errore caricare il voto di un significato politico».  Margherita Miotto, deputato del Pd, voterà convintamente quattro sì. «Francamente - afferma - sono preoccupata per questi dieci giorni di tiramolla su "si vota, non si vota". Ma la cosa più grave mi sembra il fatto che il ministro Maroni non abbia ancora varato il decreto che estende anche al materiale di propaganda sui referendum le tariffe postali agevolate previste per le consultazioni elettorali». Martedì il governo ha accolto un ordine del giorno, sottoscritto proprio dalla Miotto e da Alessandro Naccarato, che impegna l'esecutivo in questo senso. «A una settimana dalla consultazione - prosegue Margherita Miotto - è inaccettabile che le Poste non abbiano ancora ricevuto il decreto governativo».

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