Sabato l’addio a Luca, morto di meningite

ANGUILLARA. Un estremo gesto di generosità, nonostante l’immenso dolore di questi giorni, dai familiari di Luca Bertocco, stroncato a 44 anni l’altro ieri da una meningite fulminante. I parenti hanno acconsentito alla donazione degli organi, una scelta che ha dato una speranza di vita a quattro pazienti in attesa di trapianto. Il cuore di Luca è andato ad un paziente di Bologna, il fegato invece a Padova, mentre un rene è stato destinato all’ospedale di Varese e l’altro ancora a Padova. Il fatto che fin dall’arrivo in ospedale a Rovigo, sabato scorso, Luca fosse stato sottoposto a terapia antibiotica ha consentito l’espianto di alcuni organi. «Nella disperazione di questi giorni ci consola sapere che qualcosa di Luca vivrà in altre persone, che il suo cuore grande continuerà a battere», affermano i familiari. Fissata anche la data del funerale, che sarà celebrato nella chiesa di Anguillara sabato alle 15.30. La sera prima, sempre in chiesa alle 20.45, ci sarà il rosario.
La morte improvvisa di Bertocco, padre di due bambini e camionista, ha impressionato e sconvolto l’intero paese e gettato nello sconforto gli amici. Quella che sembrava una comune influenza si è aggravata con il passare dei giorni, fino al ricovero di sabato scorso per una sospetta polmonite. La realtà invece era ben più drammatica e nel giro di poche ore il quadro clinico si è aggravato velocemente fino al terribile verdetto: meningite pneumococcica non diffusiva, conosciuta come meningite fulminante. In rianimazione ogni tentativo di cura è stato vano e poche ore dopo l’elettroencefalogramma ha confermato la gravissima situazione cerebrale. Già nella serata di sabato viene comunicato ai parenti che le condizioni sono irreversibili finché, come previsto dalla legge in questi casi, lunedì pomeriggio la commissione medica ha confermato il decesso. Bertocco è stato colpito da una rara forma di meningite da pneumococco, la cui mortalità è elevata. Non è contagiosa e non vi sono conseguenze né rischi per chi è venuto a contatto con lui, al punto che non è necessario eseguire la profilassi. «Come previsto dalle ultime indicazioni ministeriali» spiegano i medici dell’Uls 5 Polesana «in particolare dalla circolare del 9 maggio 2017 sulla prevenzione delle malattie batteriche, per quello che riguarda le meningiti, le batteriemie e le sepsi da pneumococco, non è prevista la profilassi antibiotica, né attività di sorveglianza specifica, né la vaccinazione per chi è stato al contatto con un caso. In queste ore siamo vicini ai congiunti del paziente e partecipiamo alla sofferenza e al dolore della famiglia, colpita da una perdita così grave». Luca lascia due figli, una ragazzina di 13 anni e un bambino di 8, i genitori e la sorella Silvia, oltre a numerosi amici e colleghi che ne piangono la scomparsa. Per 23 anni ha girato l’Italia e l’Europa a bordo del camion, da vent’anni era in servizio alla TransLusia, il consorzio polesano di autotrasportatori. Tutti i colleghi ricordano Luca “Cb ciabattina” come un camionista attento e responsabile, sempre pronto a dare una mano in caso di necessità e generosi di consigli nei confronti dei colleghi più giovani. Riferiscono anche un aneddoto: «tutte le volte che la Juve vinceva raggiungeva il centro di Rovigo a bordo del suo tir e percorreva il corso. Per lui era un rito».
Nicola Stievano
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