Saccolongo resta nel bacino Brenta, sale la rabbia: «Autonomia tradita»

La Lega vota contro, il centrodestra si spacca. Il Pd: «Pessimo spettacolo della maggioranza»

Cristina Salvato
Un addetto alla raccolta dei rifiuti
Un addetto alla raccolta dei rifiuti

Diventa un caso politico a livello regionale la richiesta avanzata dal Comune di Saccolongo di passare dal Bacino Brenta per i rifiuti al Bacino Padova centro, per mantenere come gestore del servizio AcegasApsAmga e non dover passare a Etra.

La Commissione regionale ha bocciato la richiesta, con una palese spaccatura nella maggioranza e schieramenti contrapposti dall’una e dall’altra parte.

A doversi esprimere per accordare o meno il passaggio è stata la Seconda commissione, che in effetti lo aveva tra i punti all’ordine del giorno il 5 dicembre scorso (in tempo utile per scongiurare a Saccolongo il passaggio a Etra previsto per il primo gennaio): ma il punto è stato rinviato, senza alcuna spiegazione.

Nel frattempo Saccolongo è stato costretto a cambiare gestore, nonostante una regolare gara di affidamento ad AcegasApsAmga, passando a Etra.

Non senza confusione per gli utenti e timore per il sindaco Steve Garbin di veder schizzare le bollette dei proprio concittadini. Ed ecco che il 6 febbraio il punto ricompare tra i temi da trattare, ma la proposta viene bocciata. Eppure non più di un anno fa a Noventa Padovana era stato concesso senza battere ciglio.

Fabrizio Boron (FI) era per accordare il passaggio, Soranzo (FdI) aveva chiesto un rinvio per analizzare meglio la questione, la Lega ha votato contro, il Pd rimarca la spaccatura di maggioranza.

«La tanto acclamata autonomia del Veneto viene negata dallo stesso Veneto» dichiara Boron, l’unico a votare contro il respingimento, «il Veneto, promotore del processo di autonomia su scala nazionale, si oppone e nega a livello territoriale autonomie gestionali ai propri Comuni che, attraverso la loro massima istituzione, i sindaci, chiedono di poter decidere il meglio per i propri cittadini. La richiesta di Noventa di un anno fa era stata accolta dalla Regione e quindi non si comprende il motivo per cui non abbia accolto l’istanza di Saccolongo. Esistono sindaci di serie A e sindaci di serie B?».

La motivazione della richiesta del Comune risiedeva nelle tariffe più vantaggiose che Saccolongo fino ad oggi sosteneva per il servizio ambientale assegnato con gara pubblica, rispetto a un servizio imposto con affidamento in house.

«Avevo chiesto un rinvio» precisa il vicepresidente del consiglio regionale Enoch Soranzo, «per un approfondimento istruttorio, ma la mia istanza non è stata accolta ed è stato dato parere negativo a una legittima richiesta del Comune di Saccolongo. La vicenda ha chiaramente messo in luce che l’attuale suddivisione dei Bacini vede molti Comuni ricadere all’interno di uno stesso ambito, pur essendo molto diversi tra loro per conformazione territoriale, densità abitativa, tipologia di servizi e infrastrutture. Tant’è che da più parti molti sindaci stanno appellandosi alla Regione per intervenire di fronte a un aumento spropositato delle bollette dei rifiuti, con percentuali, nel migliore dei casi a due cifre per i cittadini e a due o addirittura tre cifre per le imprese e i commercianti».

Caustico il commento dei consiglieri Pd Jonatan Montanariello e Anna Maria Bigon: «La maggioranza ha dato un pessimo spettacolo» dichiarano i consiglieri dem, «in un crescendo di divisioni che produce solo effetti negativi per questo territorio. Queste divisioni sono destinate a rendere decisamente caotica la governance dei territori: oggi in materia di rifiuti, ma a cascata in ogni ambito cruciale per la qualità della vita dei cittadini».

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