Sacerdote veneziano sceglie l’amore e lascia la tonaca

VENEZIA. Dall'altare don Marco Scarpa, del Lido di Venezia, classe 1967, ha annunciato di abbandonare la tonaca «per scelte in ambito affettivo». Il sacerdote, ordinato nel 1992, parroco di San...

VENEZIA. Dall'altare don Marco Scarpa, del Lido di Venezia, classe 1967, ha annunciato di abbandonare la tonaca «per scelte in ambito affettivo». Il sacerdote, ordinato nel 1992, parroco di San Pantalon a Venezia e incaricato per l'ecumenismo e il dialogo, lo ha detto domenica scorsa a conclusione della messa delle ore 10 davanti ai tanti fedeli che sono rimasti di stucco. Queste le parole pronunciate da don Marco: «Con questa Eucaristia si conclude il mio servizio di parroco a San Pantalon. Prenderò un anno di pausa per verificare la mia situazione affettiva. Vi chiedo scusa per le mie inadeguatezze e per i miei peccati, sono addolorato se a qualcuno sono stato di scandalo, di inciampo, invece che un compagno di strada nella via verso il Signore».

Don Marco, che conosce numerose lingue, tra cui il russo e il bulgaro, lo ha scritto anche nel foglio parrocchiale Il Diario con il sottotitolo "Strade nuove". Agli amici, invece, il messaggio è arrivato via Facebook in due lingue (italiano e russo): «Per me si aprono vie nuove e sconosciute», scrive il sacerdote. D'accordo con il Patriarca, vivrò un tempo di sospensione dal servizio di prete, per poter proseguire in un cammino di verifica sulla mia vita e su aspetti importanti delle mie scelte, soprattutto nell’ambito dell'affettività, cammino che ho intrapreso da tempo e che ora mi porta davanti al Signore a questo nuovo passo».

Le reazioni. Tra i primi confratelli a scrivergli un messaggio via Facebook è stato padre Angelo Preda, parroco dei Santi Giovanni e Paolo: «Caro don Marco», scrive il religioso, «ti accompagno con l'amicizia, l'affetto e una preghiera al Signore affinché ti sostenga e accompagni ... Come ha fatto e non potrebbe non fare ...».

I parrocchiani, gli amici. Molte le testimonianze d'affetto. Tutti descrivono il "don" come una persona vulcanica, preparata, pragmatica, onesta. «È riuscito», dicono orgogliosi, «perfino a far suonare le campane mute da decenni». Un gruppetto di universitarie ricorda: «L'approccio accademico non era tra il docente e lo studente, ma tra amici». Lina Marella: «Un abbraccio sincero e un augurio che tu possa trovare gioia e serenità». Davide Guglielmo-Mancini: «Buona nuova strada». Affetto e anche curiosità. Una veneziana domanda: «Chi è il moroso o la morosa?». Un'altra risponde: «Il suo amore è una giovane italiana con i capelli scuri. È inserita nel mondo cattolico e viene a messa qui. Penso che questo momento per don Marco non sia facile».

Un precedente. In diocesi circa un anno fa un altro sacerdote, il veneziano don Nicola Petrovich, classe 1970, ora laico, ha lasciato la tonaca per amore. In questo periodo si è iscritto all'Università, ha sostenuto otto esami, preparato la tesi e si è laureato in filosofia e storia. Ora insegna in un liceo. Nel frattempo, ieri, nella chiesa di San Pantalon è già arrivato il nuovo amministratore parrocchiale: è don Mauro Deppieri, pro-cancelliere patriarcale.

Nadia De Lazzari

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