Saia firma il documento di Pisanu «E’ un sasso nello stagno del Palazzo»

«E’ la politica che, finalmente, comincia a sentire la punta dei forconi...».
Maurizio Saia, senatore di Coesione nazionale, è fra i 27 firmatari del documento intitolaTO «Oltre il Pdl, una nuova proposta politica». Una proposta lanciata ufficialmente ieri a palazzo Madama dall’ex ministro Beppe Pisanu e dall’ex premier Lamberto Dini.
Qual è il significato politico di questa iniziativa?
«E’ semplicemente un sasso nello stagno nella politica di Palazzo, quella che si ostina a non rendersi conto di ciò che avviene nei territori. Siamo in un ritardo clamoroso rispetto alle esigenze del Paese».
Grandi manovre in versione Terzo Polo?
«Guardi, quando si tornerà a votare l’attuale panorama delle sigle di partito non esiterà più. Si tratta di accelerare la consunzione della vecchia politica e far strada al nuovo».
E il Pdl di Alfano?
«E’ morto. Da tempo. Lo capiscono perfino i consiglieri di quartiere di Padova».
Allora si profila la nuova Democrazia Cristiana?
«Ma nemmeno per sogno! Se mai, è una fase della politica senza più leader: vale per Casini, Fini, Berlusconi. Se avessero ascoltato di più i peones, oggi non saremmo finiti nelle mani dei tecnici».
Senatore Saia, intorno a Pisanu cosa si sta aggregando?
«Pezzi del Pdl, ma ho già notato grande interesse perfino da parte di chi viene dalla Margherita e fatica a restare in questo Pd. E poi Alberto Filippi che a Vicenza incarnava la Lega da cui è stato espulso già a gennaio...».
Lei che viene dalla destra, cosa immagina?
«Una sorta di reset della politica. Il documento parla esplicitamente di un nuovo movimento liberal-democratico, laico e cattolico, nazionale ed europeista. La politica vera deve saper produrre idee, selezionare classe dirigente, promuovere partecipazione».
Pisanu tornerà preso a Padova con il suo «manifesto»?
«Intanto è impegnato a Venezia. Ma mi sono attivato per riuscire ad organizzare un incontro pubblico nel week end successivo al voto amministrativo di maggio». (e.m.)
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