«Sala negata ai truffati delle banche venete» Ma il sindaco smentisce
Un’associazione che segue alcuni truffati dalle banche cercava una sala a Cadoneghe per incontro informativo con il quale annunciare la possibilità di ottenere un risarcimento del danno subito. Ma non avendo ottenuto risposta da Cadoneghe, ha ripiegato su Santa Maria di Sala, nel Veneziano. E il presidente se la prende con il sindaco Marco Schiesaro. «L’associazione Ezzelino da Onara si occupa da anni della tutela e della difesa concreta dei risparmiatori truffati dalle due banche venete» dichiara il presidente, Patrizio Miatello. «Il numero dei risparmiatori truffati residenti nel comune di Cadoneghe, che il sindaco Schiesaro amministra con l’impegno di essere concretamente vicino alle esigenze del territorio, ammonta a 2. 500 persone. Molte volte ci ha promesso di concederci, nel rispetto di tutte le procedure previste, una sala del Comune per organizzare una serata informativa dedicata a tutti i risparmiatori truffati: le nostre richieste risalgono a luglio, poi rinnovate sia in forma scritta sia in forma verbale nelle nostre occasioni di incontro e avevamo una certa urgenza di ottenere risposta, poiché il tempo per porre in essere alcuni importanti adempimenti, per un risarcimento del danno subito, sono stringenti». Ma, secondo Miatello, hanno disperso inutilmente tempo in richieste e contro richieste, rispetto alle quali non c’è stato alcun seguito: pertanto si sono rivolti a un altro Comune.
«A questa associazione non è stata negata alcuna sala» replica il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro «e in effetti mi avevano raggiunto via Whastapp e anche via mail chiedendomi una sala: a questo messaggi ho risposto di contattare il Comune per attivare le procedure ufficiali. Per ottenere l’utilizzo di una sala, infatti, è necessario compilare un modulo prestampato, scaricabile dal sito comunale, e poi protocollarlo: ogni richiesta viene poi vagliata e approvata da me e dagli assessori nel corso delle riunioni di Giunta comunale. Prassi che però i signori non mi risulta abbiano seguito. Le regole vanno rispettate da chiunque e messaggi sul telefonino e mail personali lasciano il tempo che trovano». —
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