Saldi a Padova, c’è subito il botto vendite in aumento del 6 per cento rispetto al 2018

Padova. Se lo aspettavano, ci speravano, ed è successo. Questa volta gli sconti estivi sono stati una bella sorpresa per i negozianti. «L’avvio dei saldi, dopo un aprile-maggio da incubo per il comparto abbigliamento-calzature, sembra aver imboccato il sentiero giusto», annuncia il presidente di Federmoda Confcommercio Ascom Padova, Riccardo Capitanio. «Le vendite delle prime tre ore, un po’ in tutta la provincia di Padova, si attestano intorno a un 6% di crescita rispetto all’anno scorso, per cui direi che la nostra previsione su una spesa media per famiglia intorno ai 270 euro dovrebbe trovare conferme nei giorni a venire».
I primi dati
Sabato mattina, davanti al Pedrocchi, Capitanio ha fatto il punto sui primi dati raccolti dai negozi campione distribuiti in provincia. Oltre a Padova ci sono Cittadella, Camposampiero e Piazzola sul Brenta nell’Alta; quindi Abano per le terme, Piove di Sacco per l’area che guarda al mare e poi Conselve, Monselice, Este e Montagnana per la Bassa. «Al di là degli acquisti per così dire “balneari”», riferisce Capitanio, «stiamo riscontrando buone sensazioni sulle vendite dei capi spalla, dei vestiti da donna, delle giacche e anche dei completi da uomo e degli abiti da cerimonia. In generale questi sono prodotti che si sono già visti, selezionati, e si va a comprarli a colpo sicuro. Inoltre per i bambini c’è una buona vendita di mezza manica e completini. Naturalmente le scarpe sono tra le protagoniste indiscusse di tutti i saldi».
Occhio al vecchio
I clienti da parte loro hanno dimostrato grande entusiasmo e qualche critica: «Sono tanti i negozi che stanno tirando fuori vecchie collezioni, per lo più dello scorso inverno e perfino autunno. È corretto?», si chiedono in molti. «È legale», risponde Capitanio, «i prodotti fuori collezione aumentano la marginalità del negozio, ma perché l’operazione sia corretta devono essere venduti con sconti importanti, parliamo del 60-70%. In questo modo il cliente fa un bell’affare e il negoziante smaltisce il magazzino».
Quel vuoto
La mancanza della Rinascente, sul Liston, si sente. A trainare i flussi ci pensano Zara, H&M e Mango, in città ormai la mappatura dei saldi ha una sua geografia consolidata: via Roma è area teen-ager; il Liston per gli adulti; via San Fermo parla grandi firme; via Altinate e via Zabarella hanno una buona concentrazione di scarpe. «Restano, come ovvio, le preoccupazioni in ordine ad un mercato “sbilanciato” dove, in assenza della web tax, i colossi della rete continuano a godere di un vantaggio competitivo non indifferente», chiosa Capitanio. «Ma i consumatori si stanno accorgendo che in rete non è tutto oro quel che luccica».
La proposta
L’Ascom, infine, ha una proposta per riorganizzare gli appuntamenti con gli sconti: «Proponiamo tre grandi momenti per i saldi durante l’anno», spiega il presidente, «a febbraio i saldi invernali, a maggio quelli di primavera, ad agosto quelli estivi e a novembre il black friday con le regole di casa nostra, 15 giorni al posto di una notte come tradizionalmente in America». —
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