«Salveremo 700 posti di lavoro»

Oggi summit in Provincia tra la Rete delle imprese del solare e i sindacati
Da sinistraa: Domenico Sartore, Massimiliano Barison, Gianni Castellani e Anfdrea Castagna che oggi parteciperanno al vertice in Provincia per arginare la crisi del settore fotovoltaico
Da sinistraa: Domenico Sartore, Massimiliano Barison, Gianni Castellani e Anfdrea Castagna che oggi parteciperanno al vertice in Provincia per arginare la crisi del settore fotovoltaico
 Crisi dell'energia fotovoltaica: oggi in Provincia è convocato un summit per evitare che la cassa integrazione per 700 dipendenti delle aziende trascinate dalla crisi per gli effetti negativi del decreto Romani, che ha tagliato gli incentivi alle energie «pulite». Intanto le aziende venete che producono pannelli solari si sono incontrate a Rovolon e hanno costituito la Rivs.
 Ossia la Rete delle Imprese Venete del Solare. Sono già 102 e rappresentano 2.000 dipendenti diretti, con un indotto che arriva a 5.000 lavoratori, tra i quali tantissimi laureati e diplomati per un fatturato complessivo di due miliardi di euro. Sono stati nominati coordinatori della nuova associazione Domenico Sartore, titolare della Solon, di Carmignano di Brenta (260 addetti) e Carlo Cotogni, amministratore delegato della X Group, di San Pietro Viminario (150).  I due imprenditori stamattina alle 10 si recheranno in Provincia, nell'ufficio dell'assessore al Lavoro Massimiliano Barison, per partecipare al primo tavolo di sostegno al fotovoltaico di cui fanno parte i sindacati e le istituzioni locali.  «Chiediamo al Governo di rispettare la legge a sostegno delle energie rinnovabili approvata nel 2010» sottolinea Sartore. «Il decreto Romani va modificato subito, specialmente alla luce di quanto successo alla centrale di Fukushima. Una tragedia immane che sta rimettendo in discussione in tutto il mondo le scelte del nucleare a favore delle energie rinnovabili. Gli incentivi vanno mantenuti sino alla fine dell'anno perché i soldi pubblici sono indispensabili per coprire gli investimenti effettuati grazie alle banche. Rimane scontato che noi imprenditori siamo favorevoli alla revisione delle tariffe per gli anni futuri. Come è urgente rivedere i costi delle pratiche burocratiche, che incidono per il 15% sul costo finale del prodotto e i criteri per l'allacciamento alla rete Enel».  I sindacati saranno rappresentanti da Antonio Silvestri e Andrea Castagna, della Cgil e da Andrea Bonato e Giani Castellan, della Cisl.  «Il provvedimento Romani va ritirato subito», spiega Castagna, segretario generale Cgil. «E' un decreto scellerato che blocca in corso d'opera un intero settore in continuo sviluppo in Veneto. Questa storia è la testimonianza più evidente che il Governo non ha una vera politica industriale e naviga a vista».  Significativo il commento del segretario della Fim. «Gli effetti del decreto Romani si faranno sentire nei prossimi giorni - osserva Gianni Castellan - Nella sola provincia di Padova rischiano di finire in cassa integrazione straordinaria settecento lavoratori. Ogni giorno che passa la situazione diventa sempre più grave. Deve scendere in campo anche Luca Zaia. Bisogna subito organizzare un incontro con il governatore del Veneto visto che da Roma, nonostante lo sciopero di lunedì scorso dei lavoratori e la mobilitazione degli imprenditori, non arriva nessun segnale di modifica del decreto firmato dal ministro dello Sviluppo economico».  A tale proposito proprio da Palazzo Balbi arriva una nota firmata dall'assessore regionale all'Ambiente totalmente a sostegno del fotovoltaico.  «I lavoratori e gli imprenditori hanno ragione - scrive Antonio Conte - Questa non è una protesta corporativa, ma una giusta mobilitazione per la costruzione di un futuro pulito che ci libererebbe dall'attuale dipendenza energetica. Le energie rinnovabili sono certo costose, ma a lungo termine offrono vantaggi ineguagliabili. Penalizzare il fotovoltaico è illogico ed economicamente disastroso».

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