Salvo il reparto di Riabilitazione chiusa invece la Lungodegenza

Territorio soddisfatto dei ritocchi ottenuti alle schede regionali sulla sanità All’ospedale di comunità resterà gratuito anche il secondo mese di degenza

MONTAGNANA. L’ospedale di Montagnana esce dalla schede ospedaliere con le ossa rotte, ma di fronte a quello che doveva essere un secco ko, se non altro ne esce sulle proprie gambe. Nella programmazione sanitaria futura, la Regione Veneto aveva infatti previsto di far emigrare dall’ospedale della città murata i due reparti di Lungodegenza e Riabilitazione (40 posti letto totali) e il Punto di primo intervento. La mobilitazione di sindaci e parti politiche ha sortito un effetto, per quanto non “totale”: le schede ospedaliere approvate con emendamenti hanno sacrificato un solo reparto, quello di Lungodegenza.

LA PROPOSTA

La Regione aveva previsto il taglio dei 22 posti di Lungodegenza e dei 18 di Riabilitazione, destinati ad emigrare a Conselve. Nessuna nota era inoltre stata spesa per il mantenimento del Punto di primo intervento, il pronto soccorso minimo che a Montagnana prevede anche la presenza di un’ambulanza. A fronte di questi tagli, a Montagnana erano stati destinati solo 30 posti letto di ospedale di comunità, definita da numerosi amministratori e politici locali come semplice succursale della casa di riposo. Non sono mancate le polemiche (su tutti il gruppo Progetto Comune e il Pd di Montagnana) e ovviamente le rimostranze dei sindaci, che in audizione a Venezia hanno chiesto radicali correzioni alle schede in particolare con Loredana Borghesan di Montagnana e Michele Sigolotto di Borgo Veneto.

L’EMENDAMENTO

L’emendamento che ha salvato parzialmente l’ospedale di Montagnana porta la firma di Massimiliano Barison (Fratelli d’Italia). Barison, sollecitato dai sindaci, ha chiesto il mantenimento del Punto di primo intervento h 24 e soprattutto dei 18 posti letto di Riabilitazione. Nell’approvazione delle schede, martedì a Venezia sono state recepite entrambe le richieste, «consapevoli delle difficoltà della mobilità nel territorio del Montagnanese in attesa del completamento della nuova Sr 10», ha sottolineato Barison. È stato inoltre deciso che la permanenza nelle strutture di comunità potrà essere prolungata da 30 a 60 giorni senza costi per i pazienti, qualora entro i 30 giorni non siano stabilizzati. In un ospedale di comunità, infatti, il secondo (e comunque ultimo) mese di ricovero è a pagamento.

SINDACI SODDISFATTI

Nonostante l’addio a Lungodegenza, i sindaci si dicono soddisfatti: «Il risultato che abbiamo ottenuto premia un intenso lavoro di squadra tra i sindaci, che hanno spiegato in modo efficace e appassionato ai rappresentanti regionali le problematiche del Montagnanese» commenta Borghesan «Preoccupante e inaccettabile sarebbe stato lo scenario che avremmo dovuto affrontare per la nostra sanità locale senza questa presa di coscienza e questa nuova soluzione che appare definitiva. In questo senso sono soddisfatta del lavoro fatto in Quinta Commissione regionale».

Nicola Cesaro

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