San Giorgio in Bosco, “no” del sindaco all’Aqua Vera: bocciato il raddoppio dell’impianto

Esulta l’opposizione di Uniamo: «Grazie a chi ci ha sostenuto». Bobo Miatello: «Richiesta intollerabile»

Silvia Bergamin
Lo stabilimento di Aqua Vera lungo la Valsugana a San Giorgio in Bosco
Lo stabilimento di Aqua Vera lungo la Valsugana a San Giorgio in Bosco

SAN GIORGIO IN BOSCO. Ipotesi di un nuovo stabilimento per imbottigliare l’acqua a San Giorgio in Bosco, dal Comune arriva un parere «non» favorevole alla «domanda di valutazione preliminare» su un «progetto di massima» presentato da Aqua Vera Spa.

L’opposizione di Uniamo San Giorgio – che ha raccolto duemila firme online contro il progetto – rivendica la vittoria: «Ha vinto la mobilitazione delle persone». La partita – che ha surriscaldato il dibattito locale – riguarda uno stabilimento che la società vorrebbe far sorgere in uno spazio di 37.250 metri quadrati dietro la storica struttura della San Pellegrino lungo la Valsugana. Aqua Vera ha messo sul piatto 1.458.523,75 euro per il Comune in più rate.

Ieri il sindaco Nicola Pettenuzzo ha inviato la missiva ad Aqua Vera esprimendo un parere non favorevole, con una serie di argomentazioni, la prima di tipo urbanistica: «Si tratta di una non indifferente programmazione di sviluppo dell’area produttiva» rispetto al Pati approvato nel gennaio 2009. In vista delle valutazioni che spettano a Provincia e Regione, il municipio ritiene di «non esprimere valutazioni preliminari anche per rispettare le competenze di tutti gli enti». Sul contributo economico, la quantificazione «dovrà essere sottoposta a giudizio di congruità da parte dell’Agenzia del Territorio» ed inoltre «il proposto versamento rateizzato non può essere accolto in quanto troppo dilazionato rispetto alle esigenze di bilancio e di programmazione» del Comune. Pettenuzzo ha aggiunto una motivazione green: «L’amministrazione terrà in considerazione anche gli aspetti ambientali connessi alla tutela della falda e si esprimerà in termini contrari ove risultasse che l’intervento sia prodromico o funzionale ad uno sfruttamento superiore a quello attuale». Partita chiusa? Per l’azienda resta il percorso ordinario, ovvero quello che passa attraverso il Suap.

Nel frattempo rivendicano il risultato i consiglieri comunali Fabio Miotti, Valentina Campagnaro, Giuliana Lorenzetto e Fabio Zanfardin: «Di fronte a questa decisione noi crediamo sia giusto dire grazie alle persone che hanno sostenuto la nostra battaglia, con la partecipazione straordinaria alla prima riunione di luglio e con le duemila firme di sostegno alla petizione. Una petizione che chiedeva esattamente quello che il sindaco ha fatto. In queste settimane Pettenuzzo ha insistito a dire che non c’era nulla, che stavamo montando un caso. Oggi – dando il parere non favorevole – si smentisce completamente».

L’opposizione osserva che «è il momento della vittoria della cittadinanza: dovremo essere vigili, fare attenzione, ma San Giorgio in Bosco porta a casa un primo risultato importante per il territorio, per l’ambiente, per il futuro delle prossime generazioni. Si ribadisce l’importanza dell’acqua bene comune, la necessità di tutelare la falda e l’urgenza di evitare un impatto di traffico ulteriore».

Soddisfatto anche l’ex sindaco Renato “Bobo” Miatello: «Vedo con piacere che il sindaco, evidentemente con la coda di paglia, ha espresso con provvedimento sindacale la sua contrarietà al progetto preliminare di Aqua Vera confermando che la convocazione-incontro del consiglio comunale con la proprietà in una calda serata di luglio non era necessaria. Sarebbe stato intollerabile che il sindaco autorizzasse l’ampliamento in un momento in cui, a causa della siccità, ha disposto la chiusura delle fontanelle pubbliche».

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