Stazione devastata dai vandali a San Martino di Lupari

Sassi contro vetrate e bacheche, il consigliere comunale Luca De Santi denuncia l'accaduto. I cittadini chiedono maggiore sicurezza e sorveglianza nelle stazioni

Silvia Bergamin
La stazione con i segni del passaggio dei vandali
La stazione con i segni del passaggio dei vandali

I vandali non si prendono una pausa neanche a Natale e seminano danni alla stazione ferroviaria di San Martino di Lupari, scagliando sassi contro le vetrate e lasciando dietro di sé danni per migliaia di euro. Una violenza tanto gratuita quanto inspiegabile.

Il fatto è stato denunciato sui social dal consigliere comunale di opposizione Luca De Santi, che ha condiviso immagini eloquenti del blitz messo a segno dai teppisti.

«Queste sono le foto dei danni che sono stati fatti alla nostra stazione ferroviaria di San Martino di Lupari», ha scritto De Santi. «Ho già segnalato la situazione alle autorità competenti, credo comunque che serva maggiore vigilanza e controllo del nostro territorio».

Il post ha acceso un vivace dibattito sui social, dove i cittadini hanno espresso indignazione e avanzato proposte per contrastare episodi simili in futuro. C’è chi ha avanzato l’idea di riqualificare il primo piano della stazione, storicamente abitato dal capostazione, affittandolo a prezzo simbolico a famiglie bisognose o a responsabili incaricati di sorvegliare l’area: «Credo che la sola presenza di un responsabile scoraggerebbe questi malintenzionati», osserva un residente, che sottolinea come soluzioni analoghe siano già state adottate in altre piccole stazioni con successo.

Altri cittadini puntano il dito contro l’assenza di regole e pene adeguate, definendo la situazione attuale «il risultato di una società allo sbando».

«Servono più telecamere per identificare i vandali e far pagare loro i danni», propone un utente, sottolineando come la tecnologia potrebbe giocare un ruolo cruciale per arginare questi comportamenti. C’è chi suggerisce anche misure educative severe: «Se presi, dovrebbero essere affidati ai servizi sociali per almeno cinque anni, compresi i weekend e le festività, oltre a frequentare regolarmente la scuola con obbligo di raggiungere voti positivi». Non manca, però, chi evidenzia le difficoltà amministrative legate alla gestione delle stazioni ferroviarie.

«Purtroppo le stazioni non sono di proprietà comunale, ma delle Ferrovie dello Stato», osserva un altro cittadino, ricordando come molte piccole stazioni siano ormai abbandonate e prive di controlli adeguati. L’episodio ha riportato l’attenzione su un problema annoso, quello dell’abbandono e della scarsa sicurezza di molte stazioni minori.

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