San Vitale si chiama fuori forse nascerà solo Treville

Mizzon: «Rispettare il voto dei cittadini». L’ultima parola spetta alla Regione 
SALETTO. Non basta il 68% dei “sì” per essere sicuri. La vittoria dei “no” a Megliadino San Vitale e la bassa affluenza potrebbero far naufragare la fusione e la nascita di Quattroville. La parola ora spetta alla Regione, ma la scelta è tutto fuorchè scontata.


Il referendum
. Nei quattro comuni chiamati al voto (Saletto, Santa Margherita d’Adige, Megliadino San Vitale e Megliadino San Fidenzio) si sono presentati alle urne 3.154 votanti su un totale di 7.872, per un’affluenza pari al 40,1%. A Saletto, dove l’affluenza è stata del 38,1%, i “sì” hanno prevalso per l’83,9%; a Santa Margherita d’Adige al voto si è recato il 34,1% degli aventi diritto e l’appoggio alla fusione è arrivato al 78%; a Megliadino San Fidenzio i voti favorevoli sono arrivati al 77,3% con un’affluenza pari al 39%; a Megliadino San Vitale il doppio dato record: 51,5% di affluenza e vittoria del “no” grazie al 62% dei voti contro la fusione. In totale la nascita di Quattroville è stata caldeggiata dal 68% dei cittadini dei quattro Comuni e osteggiata da altri 973, il 32% dei votanti e, allargando l’ambito al netto dell’assenteismo alle urne, il 12,4% degli aventi diritto.


La lettura
. Come già detto, il referendum, che non richiedeva il quorum, aveva soli fini consultivi. La scelta di promulgare una legge di fusione spetterà infatti alla Regione, che peserà tutti i fattori offerti dall’esito referendario. A San Vitale il sindaco Silvia Mizzon chiede che sia rispettata la volontà dei cittadini e quindi che la fusione non sia approvata: «La Regione dovrà rispettare la volontà dei sanvitalesi che si sono espressi nettamente per il “no”. Anche il dato dell'affluenza è sintomatico e conclamato, superando la soglia del 50% più uno. In prima commissione consiliare regionale, in sede di audizione dei quattro sindaci del 21 settembre scorso, avevo richiesto il rispetto del responso democratico eventualmente contrario ottenendo rassicurazioni in tal senso dal presidente Marino Finozzi e dal vice Claudio Sinigaglia. Ora spero che siano di parola». Di tutt’altro parere il collega di Saletto, Michele Sigolotto: «Sono sinceramente ottimista: il rischio che la fusione non venga approvata è lontano. Il motivo? Trovo molto più difficile che la Regione metta da parte i plebisciti di tre Comuni che la vittoria del “no” di una singola municipalità. Sul dato dell’affluenza, invece, mi pare che le cifre raccolte siano in linea con quelle di molti altri referendum, strumento che negli ultimi anni non ha mai calamitato grandi numeri di elettori».


Fusione senza San Vitale?
Quattroville potrebbe diventare Treville? Il consiglio regionale del Veneto potrebbe approvare una legge di fusione escludendo San Vitale e aggregando gli altri tre Comuni in cui ha prevalso il “sì”? «Che io sappia non è mai accaduto e dunque questo sarebbe il primo caso» continua Sigolotto «Se si potesse, sarei il primo ad appoggiare una fusione a tre, anche in questa fase dell’iter. Rispetteremmo la volontà dei cittadini, anche di quelli che hanno votato “no”». «La norma parla di voto prevalente, ma è il singolo Comune che poi deve decidere» anticipa il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, vicepresidente della Prima commissione addetta anche alle politiche istituzionali «Non è esclusa neppure la possibilità di fusione a tre, con il quarto che resta fuori o che si aggrega invece di fondersi». Saranno settimane calde in Regione, che avrà una responsabilità politica non da poco nell'interpretare i dati raccolti nella Megliadina. Su questo fronte commenta duramente, invece, Samuele Danese del Comitato per il “sì” alla fusione: «Mi spiace per il risultato di San Vitale, ma sono contento dell'esito complessivo. Spero che la Regione tenga conto della somma dato che anche l’amministrazione di Megliadino San Vitale, a livello politico in consiglio comunale, ha voluto e partecipato alla fusione, sindaco compreso. Non dimentichiamoci che la delibera di fusione è stata presentata e votata anche lì. Poi, in modo pilatesco, il sindaco Mizzon se ne è ufficialmente lavata le mani, ma in verità ha dato segnali inequivocabili di essere contraria».


E la situazione, a San Vitale, potrebbe deflagrare: già la settimana scorsa parte della maggioranza ha fatto saltare il consiglio comunale. Non è escluso che nei prossimi giorni possano arrivare anche dimissioni, facendo rischiare il commissariamento del Comune. I


Commenta il consigliere regionale Massimiliano Barison (Forza Italia): «Quello per Quattroville è stato un voto tutto sommato tra i più positivi, se si tiene conto della particolarità ed eccezionalità del caso Il voto positivo si è registrato in tre Comuni e nella maggioranza relativa degli elettori votanti nel loro complesso. Ritengo che ora la commissione consiliare debba risentire in audizione i quattro sindaci per un ulteriore e definitivo parere prima della decisione da paret del consiglio regionale».


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