Sanità in lutto, addio a 70 anni al ginecologo Cutugno

Ex primario a Camposampiero, ha fatto nascere migliaia di bimbi, lavorava a Cittadella. «Professione come missione»

CITTADELLA

Si è spento un uomo che ha visto nascere migliaia di bambini e che si è preso cura di migliaia di donne e future mamme. Un tumore ha messo la parola fine alla straordinaria vita di Gian Francesco Cutugno, che aveva 70 anni, e che ha incrociato tante storie e destini in quarant’anni di un lavoro – quello di ginecologo – diventato una missione: Mestre, Este, Pieve di Cadore, Cittadella e per finire Camposampiero; al Cosma è rimasto per 22 anni, dal 1996 fino al 2018 quando è andato in pensione.

Primario al Cosma

Negli ultimi due anni ha guidato come primario il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Camposampiero; dal 1993 gestiva l’ambulatorio in viale della Stazione a Cittadella, dove continuava ancora a praticare. Lascia la moglie Giuliana, le figlie Silvia ed Elisa e i nipoti. «Un mese fa era ancora al lavoro», racconta la moglie, «aveva prenotazioni fino ad ottobre. Da una decina d’anni conviveva con una fibrosi polmonare che non dava sintomi. Faceva controlli periodici e durante uno di questi, a dicembre dello scorso anno, gli è stato diagnosticato un tumore. Che non era possibile operare vista la presenza della fibrosi. ASiena partiva a gennaio una sperimentazione di cure immunochemioterapiche: la nostra unica speranza».

il viaggio della speranza

«Siamo andati a Siena», racconta ancora la moglie «dopo tre trattamenti c’è stata una regressione della malattia ed eravamo felici, ma la terapia di mantenimento non ha dato i frutti sperati. Ad agosto abbiamo scoperto che una costola era stata intaccata, si è quindi proceduto con la radioterapia. A fine agosto c’è stato il collasso del polmone destro, la situazione è peggiorata, è stato ricoverato a Bassano il 29 agosto, poi trasferito a Vicenza, ed è tornato a casa giovedì scorso, dopo quasi un mese di ospedale. Il giorno dopo sono comparsi febbre e dolori». Il ginecologo era consapevole di tutto: «Da parte di medici e infermieri abbiamo avuto un grande supporto. Si è spento martedì alle 5.30, ero con lui e con le nostre figlie. Non ha sofferto perché nel passaggio tra la vita e la morte era sedato, la sua grande paura era di morire soffocato. Era lucido, sapeva la gravità della battaglia che stava affrontando e qual era il suo destino. Mi diceva: non farti illusioni, è questione di tempo».

Una” vocazione”

Lucido, forte, e sempre animato dalla passione per il suo lavoro: «Era una vocazione. Arrivavano chiamate a qualsiasi ora e lui rispondeva sempre, nonostante da due anni fosse in pensione passava il suo tempo dividendosi tra le pazienti e gli aggiornamenti. In tutto questo si è occupato anche della sua famiglia, e negli ultimi anni si è goduto la gioia di diventare nonno. Una grande persona, un marito, un padre e un nonno amorevole e un grande lavoratore. Che ha visto nascere migliaia di bambini». Il ricordo dell’Usl: «Agli ospedali di Camposampiero e Cittadella se lo ricordano tutti. Nella diagnosi prenatale era un punto di riferimento, i colleghi della Ginecologia si uniscono al dolore dei familiari» . Il funerale sarà oggi a Bassano alle 15.30 nella chiesa Arcipretale della Trinità. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova