Sanità, introdotto il ticket aggiuntivo per le visite. Zaia: "Ricorso al Tar"
La Regione del Veneto si piega al governo: cinque euro in più per le famiglie con reddito fino a 29 mila euro, 10 per quelle che superano questa soglia
VENEZIA. Alla fine la Regione Veneto, pur nettamente contraria a questa misura, applicherà i ticket sulla sanità imposti dalla manovra del governo. Cinque euro per le famiglie con reddito fino a 29.000 euro, 10 euro per quelle che superano questa soglia: sarà questa, ha illustrato oggi l'assessore alla sanità, Luca Coletto, la modalità con cui il Veneto applicherà da oggi sulle ricette 'rosse' (e non sui codici bianchi del pronto soccorso, sui quali resterà il precedente ticket da 25 euro) il ticket deciso dall'esecutivo.
La delibera con cui la giunta di Palazzo Balbi si è adeguata, dopo la diffida giunta dal Ministero dell'economia dovrà essere ratificata dal tavolo ''Massicci'', ma è già operativa.
''Non nascondo l'imbarazzo - ha detto Coletto - ma abbiamo potuto solo dare la nostra modulazione a quello che non è un ticket, ma sono solo ed esclusivamente tasse che cadono da Roma in maniera iniqua sui veneti, per coprire le falle create in altre regioni''
"Applichiamo il ticket perché ci tocca, ma non accettiamo quella che in realtà è una tassa e la battaglia dura continua: è con molta gioia che ho firmato il ricorso al Tar contro i criteri ministeriali che hanno portato da 67 a 100 i milioni richiesti al Veneto e quello alla Corte costituzionale per una tassa che Roma ci ha obbligato ad applicare, comunque per ultimi, in maniera irrituale e non gradita''. Non cambia, la posizione del presidente del Veneto Luca Zaia, nemmeno dopo che la giunta di Palazzo Balbi ha dovuto giocoforza applicare il ticket sanitario deciso dal governo.
"Dicendo che non avremmo applicato il ticket - ha proseguito Zaia - siamo stati gli apripista della rivoluzione contro il governo, che, per di più, ad un certo punto ci ha detto di aver sbagliato i conti, aumentando del 49% il minore finanziamento che il Veneto deve recuperare. Abbiamo anche tentato di dire a Roma che ci saremmo arrangiati, tagliando i costi, ma ci è stato risposto che la nostra delibera era insostenibile, ed è stata cassata, imponendoci di applicare il cosiddetto ticket 'ope legis'".
Zaia, sperando che ''il Tar del Lazio ci conceda intanto la sospensiva e ci stupisca con effetti speciali per i tempi della decisione'', ha ricordato poi che, il 31 agosto, i rappresentanti del Veneto sono convocati a Roma per tornare a discutere del tema. "E, anche in questo caso, restiamo fermi sulla posizione secondo cui la grande fonte di finanziamento per noi resta il tabacco. Se il Veneto ha aperto questa battaglia, anche la chiuderà".
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