Sanità, la stangata dei ticket: 25 + 25 = 50 euro un codice bianco al Pronto soccorso
Primi effetti della manovra finanziaria del governo sui conti delle famiglie. I ticket si sommano con quelli già in vigore. Vale anche per i 10 euro previsti per le ricette "rosse" di visite specialistiche ed esami di accertamento
PADOVA. Una tegola da cinquanta euro tondi. Il «regalo» di mezza estate confezionato dal governo costerà caro ai padovani che accedono al pronto soccorso. L'effetto immediato della manovra finanziaria declinata sul tema sanità comporterà, a partire da domani, il raddoppio del ticket sui codici bianchi. Ciliegina sulla torta, l'aumento di 10 euro sulla specialistica ambulatoriale su ricetta rossa.
La Regione Veneto ha gridato all'ingiustizia ed è pronta ad applicare correttivi alla manovra (il segretario alla Sanità Domenico Mantoan è già al lavoro), che però non potranno arrivare prima di qualche mese. Nelle Asl padovane fino a ieri regnava la più assoluta incertezza, ma sembra difficile riuscire persino ad immaginare una «contromossa» per ovviare all'applicazione di una legge dello Stato, in attesa di una disposizione regionale.
Cosa cambia.
A meno di colpi di scena dell'ultimo minuto, da domani farsi curare dal servizio pubblico costerà di più. La prima stangata è prevista al pronto soccorso: la manovra prevede un ticket da 25 euro sui codici bianchi, le prestazioni non urgenti. Peccato che in Veneto i codici bianchi paghino già un conto da 25 euro. Risultato? Cinquanta euro tondi. Aumento di dieci euro poi pure sulle ricette rosse. Ogni visita ed esame diagnostico subirà un sostanzioso ritocco al rialzo.
Il Pronto soccorso.
La manovra definisce «codice bianco» la prestazione inappropriata in pronto soccorso. Il governo ha deciso di far pagare una tassa a quei pazienti che bussano al reparto di emergenza accusando una patologia che non ha le caratteristiche dell'urgenza. Particolare non secondario: a far fede non è il codice di ingresso in pronto soccorso, assegnato dall'infermiere del Triage, ma quello di uscita. Ed ecco che mal di pancia, influenze, slogature della settimana precedente, punture di insetti e via dicendo potranno costar molto caro. Gli specialisti dell'emergenza pongono un interrogativo: partono dal presupposto che il codice bianco non viene assegnato solo ad un paziente inappropriato, ma anche ad un utente non grave che però ha bussato alla porta giusta. Che fare in questo caso?
Assessore contro.
Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, si è sempre opposto all'aumento dei ticket: «Il governo ci costringe ad aumentare il costo delle prestazioni per ottenere il denaro che ci ha promesso, con tanto di delibera che ci garantiva la liquidità di quei soldi. Ora ci dicono che dobbiamo recuperare una somma di 35 milioni di euro con i ticket. Noi che abbiamo i conti a posto, la sanità in attivo, pure senza Irpef. Stiamo già studiando dei correttivi alla manovra, a partire dall'analisi dei flussi di pazienti che accedono in codice bianco e alle prestazioni ambulatoriali. Non vogliamo che a pagare siano i più deboli: non toccheremo esenzioni, anziani e bambini». In attesa che la Regione trovi la quadratura del cerchio al fine di rendere meno dolorosa la manovra, da domani si paga di più.
Usl e ospedali.
Nelle strutture sanitarie padovane, Usl 15, 16, 17, Iov e Azienda ospedaliera, si naviga a vista: tutto è pronto per ritoccare al rialzo i tariffari, ma, ad oggi, non è giunta alcuna disposizione dall'alto. Daniele Donato, direttore sanitario dell'Usl 16, attende una circolare che renda operativa la rivoluzione in materia di costi della sanità. Stessa musica anche nell'azienda ospedaliera diretta da Adriano Cestrone. Nel corso di questa settimana si sono susseguite le riunioni in vista della disposizione che giungerà presubilmente domattina sul tavolo dei manager.
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