Sanità, linea dura contro i tempi d'attesa

L'azienda ospedaliera mette i medici di base sotto controllo: serve un taglio alle liste lunghe
DIRETTORE GENERALE Adriano Cestrone, a sinistra, e un medico che visita un paziente: tagli alle attese
DIRETTORE GENERALE Adriano Cestrone, a sinistra, e un medico che visita un paziente: tagli alle attese
PADOVA. Un taglio netto alle liste d'attesa per visite, esami diagnostici ed interventi. L'Azienda ospedaliera ha appena varato il «Piano attuativo di contenimento dei tempi d'attesa»: mai più tempi biblici per ottenere una mammografia, una visita oculistica, un'ecografia.


Ma come far fronte a un esercito di aspiranti pazienti che, sventolando l'impegnativa, chiede di essere visitato più presto che in fretta? Dietro al progetto di snellimento della tempistica, un rigidissimo sistema di classi di priorità e un controllo serrato dell'appropriatezza terapeutica. Nel mirino della direzione medica di via Giustiniani, chiamata a svolgere verifiche puntuali, non ci sono gli utenti, bensì i medici prescrittori, a rischio contestazione qualora venisse riscontrato un abuso.


Lo specialista scrive che è urgente una Tac che in realtà poteva aspettare tre mesi? Scatteranno le segnalazioni all'Usl di appartenenza. Stessa musica anche per l'assegnazione dei posti letto in ospedale: una rivoluzione all'insegna della trasparenza più totale nella gestione dei ricoveri e delle liste per ottenere una prestazione. L'intera operazione si svolge all'insegna di tre lettere dell'alfabeto (A, B, C), cui corrispondono altrettante classi di priorità: A sta per urgente (visita o esame da ottenere in 10 giorni), B sta per differibile (30 giorni per una visita, 60 per un esame), C sta per programmabile (prestazione da ottenere in 180 giorni). Via Giustiniani si è impegnata a garantire il rispetto dei tempi per tutte le prestazioni (solo la prima visita, non i controlli successivi) oggetto di monitoraggio da parte della Regione Veneto: centinaia di esami e prestazioni (i più richiesti) messi nero su bianco da palazzo Balbi il 21 giugno con la delibera 863.


«Con il presente piano attuativo - recita il documento sottoscritto dal direttore generale Adriano Cestrone - si intendono recepire i tempi massimi di attesa per le prestazioni ambulatoriali presenti nella delibera regionale». Il manager ha poi messo in chiaro il rapporto tra servizio pubblico e libera professione intramuraria (l'attività privata che i medici svolgono in corsia). Quest'ultima «deve essere esercitata in sintonia con le finalità dell'Azienda, ponendosi come offerta integrativa di servizi all'utenza, che deve essere libera di scegliere il regime di cui fruire».


In altre parole l'Azienda ospedaliera vuole metter fine a una situazione non così rara nella sanità: due anni per ottenere una visita con il tal medico nel servizio pubblico, due giorni per averla con lo stesso specialista in regime di libera professione.


L'Azienda ospedaliera si è posta obiettivi anche sul fronte ricoveri: entro dicembre 2012 dovrà garantire il 100 per cento degli interventi in classe «A», il 90 per le altre priorità.


Capitolo prenotazione: nel piano attuativo sono riportate puntualizzazioni anche per gli utenti. «Al paziente, in base alla classe di priorità, viene proposto il primo posto disponibile a livello di bacino di afferenza dell'Usl 16. Qualora l'utente non accetti, non può esigere il rispetto dello stesso tempo per l'Azienda ospedaliera»: se si vuole a tutti i costi via Giustiniani, si aspetta. Messe in chiaro le disposizioni per i pazienti, il documento passa ad analizzare i compiti dei camici bianchi: se da una parte l'Azienda ospedaliera si impegna a monitorare la domanda per rispondere alle necessità dell'utenza, dall'altra verranno contestate a specialisti, pediatri e medici di famiglia le prescrizioni ritenute non appropriate. Giro di vite anche sui ricoveri: verifiche a tappeto sulla congruenza tra la classe di priorità assegnata al paziente e il suo effettivo stato clinico. La direzione medica, diretta da Carla Destro, sarà chiamata a svolgere attività di vigilanza sull'utilizzo corretto, trasparente del registro per i ricoveri programmati». Via Giustiniani ha dato il via libera ad un nuovo capitolo della sua storia, all'insegna della tracciabilità delle prestazioni erogate.

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