Sanità padovana, un tesoro nascosto da un milione di euro

Sono i beni di Azienda Ospedaliera e Usl 16 che hanno fatto un accordo con la Soprintendenza per individuarli e catalogarli
Ritratto di Giustiniani, valore 35mila euro
Ritratto di Giustiniani, valore 35mila euro

PADOVA. Dipinti, sculture, arredi, suppellettili ecclesiastiche, stampe, fotografie, vasi di farmacia, libri antichi e gioielli che testimoniano secoli di attività: è il “tesoretto” della sanità padovana. L’Azienda Ospedaliera e l’Usl 16 stringono un accordo di collaborazione con la Soprintendenza Belle arti e paesaggio per catalogare il patrimonio artistico-storico di loro proprietà. Per ogni opera d’arte sarà compilata una dettagliata scheda, completa di foto, che andrà ad arricchire un catalogo informatico. La raccolta digitale diventerà indispensabile per monitorare centinaia di beni preziosi appartenenti alle istituzioni ospedaliere, ora conservati tra i corridoi delle direzioni e i musei cittadini.

Può capitare che alcuni oggetti vengano spostati o trasferiti a seconda delle esigenze, il catalogo informatico aiuterà ad evitare che possano essere danneggiati, persi o rubati. Attualmente la stima dei beni storici mobili dell’Azienda Ospedaliera si aggira attorno ai 600 mila euro mentre quella dell’Usl 16 supera i 350 mila euro. Entro la fine dell’anno, quando la catalogazione sarà completata, le cifre potrebbero salire.

«L’Azienda Ospedaliera detiene un patrimonio basato sulla conoscenza medico-scientifica e un patrimonio culturale che ha radici nella storia della città», dichiara Claudio Dario, direttore generale di via Giustiniani, «questo capitale va conservato con attenzione e rispetto. Negli anni le innovazioni tecnologiche applicate all’assistenza hanno fatto passi da gigante, ma i valori di supporto al paziente sono rimasti gli stessi». Il coordinamento dell’attività di catalogazione è stato affidato a Maria Cristina Zanardi, esperta conoscitrice del patrimonio storico artistico delle due aziende. L’archivista aveva già iniziato a registrare e valorizzare alcune opere d’arte l’anno scorso, in occasione della mostra “La salute e la fede” da lei stessa curata. «L’accordo formalizza una sinergia che esiste già da tempo con la Soprintendenza», aggiunge Caterina Dalla Zuanna, responsabile della struttura Amministrazione e affari generali dell’Azienda Ospedaliera.

Tra le ricchezze di via Giustiniani spicca un bassorilievo in marmo (Stele Giustiniani) di Antonio Canova, scolpito nel 1797, custodito al Museo civico di Padova, che vale circa 45 mila euro. Sulla superficie compare una figura femminile, la personificazione di Padova, che poggia i piedi su uno sgabello istoriato con il mito della fondazione di Antenore. Vale invece 35 mila euro l’olio su tela raffigurante il vescovo di Padova Nicolò Giustiniani, fondatore dell’ospedale. L’importante dipinto, opera di Francesco Lorenzi, è appeso dietro la scrivania del direttore generale. Alcuni oggetti pregevoli sono stati affidati alla custodia dei Padri Camilliani della chiesa S. Maria Nives che fa parte del Giustinianeo.

Qui, si può trovare una tela raffigurante la Madonna della Salute, datata 1950. I beni preziosi che si intrecciano con la fede sono tantissimi come i porta ostie in ottone, i secchielli per la benedizione e i reliquiari in argento. Fanno parte del patrimonio anche alcuni gioielli, probabilmente donati o dimenticati dai pazienti. È arrivata fino ai giorni nostri una collanina in ambra, risalente al XIX secolo, destinata al collo di una bambina. In passato si credeva che l’ambra curasse la pazzia e le malattie del fegato. Ciondoli, collanine o braccialetti erano messi addosso ai neonati, per renderli più forti e inibire il fastidio nel corso della crescita dei primi denti.

Esiste poi un’ampia raccolta di libri conservata in direzione generale che annovera oltre 284 opere tra monografie e pubblicazioni periodiche, di cui 15 cinquecentine, 23 edizioni seicentesche, 178 stampate nel ‘700, 41 nel XIX secolo e 21 edite nel XX secolo: valore stimato 35 mila euro. «Classificare il patrimonio artistico-storico è un modo per tutelare ciò che appartiene ad ognuno di noi, ogni perdita o smembramento diventa un danno alla civiltà. Lungo i secoli, gli ospedali hanno scritto fitte pagine non solo di storia della medicina, ma anche di economia, politica, arte e architettura», dichiara la dottoressa Maria Cristina Zanardi.

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