Sanità privata, serrata fino al 24 agosto

Sarà difficile accedere a esami del sangue, visite e test diagnostici erogati dal privato convenzionato

Rimandati a settembre. Per tutto il mese di agosto sarà difficile accedere a esami del sangue, visite e test diagnostici erogati dal privato convenzionato. Le strutture accreditate chiuderanno i battenti per protesta nei confronti della Regione Veneto fino al 24 agosto. Ieri mattina l’avvio in grande stile della “ventun giorni di black out”. Oltre 300 dipendenti del settore hanno sfilato in bicicletta lungo le vie della città, per poi radunarsi sotto la sede dell’Usl 16. «No ai tagli, sì al rispetto degli accordi», il leit motiv della mattinata. E se la situazione non si sbloccherà, all’orizzonte si profila un autunno costellato da licenziamenti - sono a rischio circa 800 dipendenti - e due milioni di prestazioni in meno per i cittadini.

La biciclettata. Sono partiti da Cadoneghe e da Albignasego, armati di fischietti e trombette. Due cortei distinti che si sono radunati in via Scrovegni, sede dell’Usl. Oltre 300 persone, dipendenti del settore della sanità privata, hanno chiesto al direttore generale dell’Usl 16 Urbano Brazzale di aprire i cordoni delle borsa e di dar seguito all’accordo firmato ad aprile tra Regione e rappresentanti delle strutture: un’iniezione di euro nelle casse della sanità privata che permetterebbe di allontanare, almeno per un anno, il rischio di perdere il posto di lavoro.

Stop alle prestazioni. Lia Ravagnin, presidente di Anisap, dal palco allestito di fianco all’Usl, ha dipinto un quadro a tinte fosche: «Se non verrà dato seguito alla delibera firmata in Regione ad aprile, ottocento persone perderanno il lavoro e i padovani potranno contare su due milioni di prestazioni in meno». Il privato accreditato ha già esaurito il numero di visite ed esami che può erogare per conto del servizio sanitario nazionale. «A settembre, al rientro dalle ferie, i cittadini si renderanno conto che non potranno più accedere a molti servizi. L’Usl 16 sta tenendo un comportamento incomprensibile: non esegue le direttive regionali di attivazione dell’extra-budget, ma ci invia una lettera chiedendo di acquistare da noi pacchetti di prestazioni “scontate” per agosto. Sanno benissimo che la nostra chiusura di protesta porterà a un allungamento delle liste d’attesa».

La battaglia legale. Chiusura forzata, biciclettata. Ma la battaglia della sanità privata si snoda anche sul piano legale. Oggi stesso partirà la diffida nei confronti dell’Usl 16, perché rispetti i patti di aprile. Un atto che giunge pochi giorni dopo un’ordinanza del Tar, cui si erano rivolte le associazioni di categoria del privato accreditato. Il tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso, ma non ha mancato di fornire un vero e proprio assist all’Anisap: «L’attuazione della delibera 441 non è in discussione, né la dovuta provvista dei fondi di bilancio, bensì solo i tempi della compiuta attuazione, che dovranno necessariamente tener conto della situazione degli accreditati, in uno spirito di leale collaborazione tra istituzioni».

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