Sant’Elena, il panificio chiude dopo 117 anni di attività

Rino Polato e Maria Giuseppina Rizzo si fermano. Il negozio da qualche tempo lavorava come rivendita

Giada Zandonà
Rino con la moglie Maria Giuseppina e la cognata Lucia (foto Zangirolami)
Rino con la moglie Maria Giuseppina e la cognata Lucia (foto Zangirolami)

Dopo 117 anni di attività, a fine anno ha abbassato le serrande lo storico “casolino” Panificio Polato di via Roma. Una storia di pane, generi alimentari e amicizie di paese che si è fermata per il pensionamento dei titolari, ma che ha lasciato un profondo vuoto per la seconda volta nella comunità.

Infatti, già dieci anni fa il Panificio aveva subito una grande trasformazione, passando dalla produzione artigianale con forno a legna di pane fresco alla sola rivendita.

Una scelta difficile per il titolare Rino Polato, 79 anni, che aveva dovuto far fronte a nuove norme sanitarie e a una burocrazia che avrebbero richiesto un impegno economico troppo oneroso.

Dal 2014, il negozio si era trasformato da panificio di produzione a rivendita con proposte di generi alimentari. Il 31 dicembre scorso, però, Polato, che già da anni era in pensione, ha deciso di chiudere definitivamente la sua attività per il pensionamento della moglie Maria Giuseppina Rizzo, 71 anni, che lo aiutava da sempre nelle vendite e nei servizi e della cognata Lucia Danieli, 70 anni.

«Facevo questo lavoro da quando avevo 14 anni, non riesco ancora ad abituarmi a svegliarmi la mattina e a non indossare la mia divisa da panettiere e da casolino», spiega Polato, «era però arrivato il momento di chiudere. Il periodo Covid ha cambiato di molto le abitudini dei consumatori e qui a Sant’Elena, a differenza di altri paesi, ci sono molte famiglie giovani, che non scelgono di fare la spesa nei piccoli negozi ma si rivolgono alla grande distribuzione. Noi abbiamo sempre trattato generi alimentari di alta qualità, ma questo non è bastato».

Il panificio ha una lunga tradizione di panificatori alle spalle. Era stato infatti il padre, Eugenio Polato, nel 1907, ad aprire la Fabbrica Pane Polato, per poi affidarla alla gestione dei figli, che ne avevano fatto un punto di riferimento per tutta la Bassa padovana.

Nel 2011 al Panificio Polato era stata assegnata la medaglia d’oro per merito di lavoro dalla Camera di Commercio: «Ho rifornito di pane tantissime rivendite e ristoranti, ho lavorato molto anche con i ragazzi nelle scuole. Non ho mai avuto una domenica libera, dovendo preparare il lievito madre per il pane del lunedì», continua Polato, «dopo oltre un secolo non è facile chiudere. Ho trascorso settimane di tristezza dopo aver abbassato le serrande per l’ultima volta. Mi dispiace tanto non dare più un servizio agli anziani del paese e non godere più della loro compagnia e delle loro chiacchiere».

«Mi resterà sempre nel cuore il pane, è stata tutta la mia vita», conclude commosso il panettiere. Al momento nessuno si è fatto avanti per rilevare l’attività e con molta probabilità, è finita per sempre l’epoca del “casolino” di paese.

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