Sara Zanin, il suicidio è archiviato

BAGNOLI DI SOPRA. Il pubblico ministero Marco Peraro ha chiesto l’archiviazione in merito al suicidio di Sara Zanin, la ragazza di Bagnoli di Sopra che si è tolta la vita dopo essere fuggita dall’ospedale dov’era in cura per una gravissima forma di anoressia. D’altronde, in merito al fatto che la sfortunata giovane si sia volontariamente tolta la vita non c’è mai stato il minimo dubbio. La richiesta di archiviazione non è recente ed è quindi antecedente alla messa in onda di un ampio servizio sulla Zanin, visto da milioni di telespettatori sul programma delle Iene su Italia 1, domenica sera.
Dal racconto dei genitori alla trasmissione televisiva, la ragazza era fuggita dall’ospedale di Monselice durante un trattamento sanitario obbligatorio. Era tornata a casa quando i carabinieri sono andati a riprenderla. «Ha chiesto ai due militari di poter andare un attimo in bagno e poi li avrebbe seguiti in ospedale» ha ricordato il padre durante l’intervista. «Invece in bagno ha bevuto della soda caustica ed è morta in seguito all’ingestione di quella sostanza. Vogliamo giustizia». Il tso è un atto composito, di tipo medico e giuridico, che consente l'effettuazione di determinati accertamenti e terapie a un soggetto malato che, anche se in presenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, rifiuti il trattamento (solitamente per mancanza di consapevolezza di malattia). Dal racconto della famiglia delle colpe potrebbero essere addebitate all’ospedale che non l’ha sorvegliata. Ma la direzione dell’Usl 17 dopo la messa in onda della trasmissione ha dichiarato che «l'indicazione del Tso era stata revocata dal giudice tutelare, dopo una motivata relazione sul caso inviatagli dallo psichiatra». «Ciò, in funzione di un atteggiamento collaborante della paziente a cui i medici dell'azienda avevano proposto di sottoporsi ad un ricovero volontario in area medica per il trattamento dei suoi disturbi fisici, proposta di buon grado accettata dalla stessa paziente». Pertanto, quando la paziente si è resa irreperibile dall'ospedale era appunto ricoverata su base volontaria, ma non sottoposta a Tso. In procura infatti l’unico procedimento che la riguarda è quello che sta per essere archiviato. Almeno per ora. (c.bel.)
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