Sboccia il "fiore di Botta", iniziato il trasloco nel nuovo campus di Biologia

Ospiterà 3 mila tra studenti e docenti provenienti da Medicina e Biologia: 34 mila metri quadri e 500 posti auto
ZANETTI - CITTADELLA STANGA , PARCO
ZANETTI - CITTADELLA STANGA , PARCO

PADOVA. Cittadella universitaria, al via il trasloco al nuovo campus biomedico, il “Fiore” progettato dall’architetto Mario Botta, struttura che ospiterà 3 mila fra studenti, docenti e e personale amministrativo della specialistica di Medicina e Biologia.L’inaugurazione è attesa fra settembre e ottobre. Il campus, voluto dall’ex rettore Vincenzo Milanesi, è nato all’insegna di una duplice destinazione, l’una didattica e l’altra urbanistica: arricchirà infatti in modo significativo la dotazione tecnologica dell’Università, regalando alla zona il prestigio architettonico che ancora non ha. «L'Ateneo ha già dato un fondamentale apporto, senza alcuno specifico finanziamento da parte dello Stato, alla rivitalizzazione edilizia della città con nuove e prestigiose costruzioni, dal "Fiore di Botta" appunto, all'Orto Botanico, al Complesso Beato Pellegrino, sia con il restauro, la manutenzione e la messa in sicurezza di un immenso patrimonio immobiliare del passato», spiega il rettore Giuseppe Zaccaria.

L’immenso edificio, i cui lavori di costruzione sono partiti nell’ormai lontano 2009, sarà dunque la sede di alcuni corsi avanzati e specialistici di Biologia e Medicina, mentre gli studenti del primo anno continueranno a seguire le lezioni di carattere generale al Vallisneri. La struttura, che sorge in zona Stanga, tra via del Pescarotto e via Maroncelli, vanta numeri da record: 34 mila metri di cubatura e quasi 20 d’altezza. Potrà ospitare complessivamente quasi 3 mila persone ed è dotata di un parcheggio interrato da 500 posti auto. La suddivisione degli ambienti vedrà al seminterrato due aule studio per un totale di 240 posti a sedere, mentre al piano terra troveranno spazio la maggior parte delle aule di lezione, che saranno otto. Le misure delle stanze sono diverse, ma al piano terra entreranno, nel complesso, 800 studenti. Altri 1.670 saranno divisi tra primo e secondo piano, dove troveranno rispettivamente altre sei e quattro aule. La corrispondenza tra classi e corsi di studio è stata stabilita sulla base del numero di iscritti, quindi ai corsi con un più alto numero programmato saranno destinate le aule più spaziose. I vari laboratori (chimici, informatici e di osservazione morfologica) saranno in totale 25. Potranno accogliere 730 studenti e saranno dislocati tra piano terra, secondo e quarto.

«Li stiamo attrezzando con tecnologie moderne, apparecchiature audio-video, arredi tecnici e didattici completamente nuovi, mentre solo una parte degli strumenti verrà portata dal Vallisneri», spiega il professor Armando Gennaro, prorettore con delega all’edilizia dell’Ateneo. Il Fiore di Botta, inoltre, è stato studiato per funzionare a risparmio energetico: «Grazie all’impianto fotovoltaico», aggiunge il prorettore, «potrà dipendere in gran parte dall’energia solare». Quanto all’arredo interno «è stato scelto secondo le indicazioni dell’architetto stesso» sostiene Gennaro. «Si tratta di un’opera importante e di un edificio di prestigio», spiega, «per cui anche gli arredi devono essere adeguati. Botta ha fornito alcune indicazioni sui materiali da utilizzare, ad esempio sul tipo di legno, sulle finiture e sui colori, in modo che tutto fosse in sintonia con l’estetica del complesso architettonico».

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