Scandalo delle ville venete mazzette per avere i fondi

PADOVA. Corruzione, abuso d’ufficio e truffa aggravata: avrebbero pagato un funzionario dell’Istituto Regionale Ville Venete in modo da far crescere le spese sostenute per i restauri di edifici storici, ottenendo così contributi più consistenti dall’amministrazione regionale per alcune decine di migliaia di euro e truffando così l’ente Ville Venete, che la Regione finanzia da sempre.
Il pm Dini. Il pubblico ministero Sergio Dini ha chiuso l’inchiesta per Lorenzo Borletti, 59 anni, residente a San Paolo in Brasile (difeso dall’avvocato Fabio Pinelli) proprietario di villa Widmann Borletti tramite l’azienda agricola “Dominio di Bagnoli” a Bagnoli di Sopra e Ferruccio Tasinato, 49 anni di Padova (difeso da Giuseppe Pavan), architetto padovano direttore dei lavori effettuati a villa Molin della Mandria a Padova, incaricato dal proprietario dello storico edificio, Giorgio Gottardo.
L'esposto. L’indagine, nata da un esposto, prende il via un paio d’anni fa ed è molto più ampia: sono numerose, infatti, le ville sotto la lente della Guardia di Finanza. Nell’ottobre 2014 aveva patteggiato la pena, due anni, il tecnico corrotto dell’ente Ville Venete, Marco Brancaleoni, accusato di essersi fatto pagare soldi dai proprietari delle ville, o loro addetti per sistemare le pratiche di richieste di denaro (lui si difese assicurando che si trattava di consulenze).
Costi gonfiati. Per Borletti l’accusa è di aver indicato per villa Widmann lavori per 511 mila euro, anzichè la cifra reale di 302 mila inducendo così in errore l’ente Ville Venete che autorizzata l’erogazione di 300 mila euro a titolo di mutuo e 45 mila euro a fondo perduto. Brancaleoni riceveva da Borletti 8 mila euro il 24 novembre 2010 e 2 mila euro il 3 dicembre 2010.
Diverse tranche. Ferruccio Tasinato è il direttore dei lavori di villa Molin che sorge a pochi metri dal canale lungo la strada Battaglia e per conto del proprietario si occupa di tutto. Ha promesso a Brancaleoni di pagargli 10 mila euro: in diverse tranche paga 900 euro il 13 agosto 2010, 3.300 euro il 4 agosto 2011, 1.600 euro il febbraio 2011 e 2.240 euro il 20 giugno 2011.
Dichiarazioni false. In relazione alle ultime due somme Chiara Catalano (ha patteggiato un anno lo stesso giorno del marito), moglie di Brancaleoni rilasciava due dichiarazioni false dove attestava di aver eseguito consulenze per Tasinato. L’accusa per Tasinato è di aver fatto apparire una consulenza, su indicazione di Brancaleon, in modo da catalogare la villa come Veneta e ciò indicando fatture di lavori effettuati, al solo scopo di riuscire ad ottenere finanziamenti dall’ente regionale Ville Venete che poi ha autorizzato un mutuo di 300 mila euro e 45 mila euro a fondo perduto.
L'inchiesta. Erano finiti nell’inchiesta, oltre a Borletti e Tasinato anche Oreste Fracasso, 91 anni, ex presidente degli industriali di Venezia e proprietario di Villa Soranzo a Fiesso d’Artico; Nicola Marzaro, 45 anni, proprietario di Villa Ferramosca Sesso Beggiato di Grisignano di Zocco; Alberto Bergamini, 67 anni, imprenditore rodigino nel settore delle pelli e proprietario di Villa Martelli Piccioli a Canaro; Bruno Carraro, 59 anni di Aviano, titolare della Domovip proprietario di Villa Menegozzi Brazzodoro; Marcello Bernardini di Verona, 71 anni, proprietario di villa Albertini Fraccaroli detta “Alberta” nel Veronese.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova