Schianto dei fidanzati di Castelfranco: Alberto, ore di speranza in attesa del risveglio

Antonello ancora in Terapia intensiva, in coma farmacologico fino a oggi Al momento dell’incidente, con patente già ritirata, aveva 0,76 di alcol nel sangue



Non è stata fatta l’autopsia sul corpo di Giulia Zandarin, la diciottenne di Castelfranco morta nel tragico incidente di venerdì mattina sulla variante alla statale 14, in località Fossetta a Musile di Piave. La Procura, con il sostituto procuratore Fabrizio Celenza, ha già restituito la salma ai familiari. I funerali saranno celebrati mercoledì mattina alle 10.30 in Duomo a Castelfranco. Proseguono intanto le indagini per omicidio stradale nei confronti di Alberto Antonello di 19 anni, anche lui di Castelfranco, alla guida della Mercedes classe A uscita di strada alle 8 del mattino, finita contro un albero e rovesciata nel canale.

le INDAGINI

Giulia è morta sul colpo; Alberto, cui era stata ritirata la patente nella notte, all’arrivo a Jesolo, è rimasto intrappolato nell’abitacolo e liberato dai vigili del fuoco di San Donà prima di essere trasferito in elicottero all’ospedale di Mestre, in prognosi riservata. Lo schianto è avvenuto dopo la nottata trascorsa in discoteca al lido di Jesolo, verso le 8 del mattino. La sua posizione si complica anche perché i risultati dei test alcolemici hanno confermato un tasso di 0,76 grammi/litro. Alberto era dunque alla guida dopo aver bevuto alcolici nella notte di festa, costata la vita alla fidanzata. E alle 8 del mattino quando è avvenuto lo schianto, probabilmente, il tasso si era anche sensibilmente abbassato, rispetto al momento dell’assunzione. Alberto, figlio di Franco Antonello e fratello di Andrea, noti al pubblico per il libro “Se ti abbraccio non avere paura” scritto dal trevigiano Fulvio Ervas sulla loro storia di padre con figlio autistico, e per il film di Salvatores tratto proprio dal libro, è ancora ricoverato all’ospedale di Mestre in prognosi riservata con politraumi importanti, sotto osservazione nelle 48 ore dopo il ricovero, cioè fino a stamattina. I medici lo hanno stabilizzato, ma potrà essere considerato fuori pericolo solo dopo il risveglio. Gli esami tossicologici per accertare se aveva assunto anche sostanze stupefacenti, poi, non saranno pronti prima di lunedì mattina. Comunque, è certo che Alberto aveva bevuto prima di rimettersi alla guida e questo è un particolare che peserà nella indagine in corso per omicidio stradale.

L’INCIDENTE

Una volta arrivato al lido di Jesolo, intorno alle 2 di notte, era stato fermato da una delle pattuglie di controllo sulle strade del litorale. Nella notte di Halloween, durante la quale erano in programma numerosi eventi e feste nelle discoteche di Jesolo, le forze dell’ordine aveva organizzato diversi pattuglioni interforze, proprio con l’obiettivo di prevenire incidenti e morti sulle strade, come era accaduto l’anno scorso. Polizia e Guardia di Finanza, con i canti antidroga, avevano bloccato l’auto guidata da Alberto Antonello in via Adriatico, all’ingresso del lido e vicino alla rotatoria Picchi, con sei persone a bordo, quindi non rispettando l’omologazione della Mercedes classe A nuova di zecca e con le insegne della concessionaria Carraro. Un verbale di 60 euro per la prima infrazione commessa nella nottata. Dopo pochi minuti, i cani antidroga hanno fiutato mezzo grammo di hashish che il diciannovenne aveva in tasca, motivo per cui gli è stata ritirata la patente con un permesso solo per il rientro a casa. Non era in ogni caso sotto l’influsso di droghe o alcol al momento dei controlli, e così gli è stato concesso il permesso di guida per rientrare a casa lungo il percorso più breve, come prevede l’articolo 75 della legge sul consumo di stupefacenti.

IL PERMESSO

Il codice della strada è chiaro. Nei casi previsti dall’articolo 216, comma 1, di ritiro dei documenti di circolazione o della patente, “l’organo accertatore deve consentire che il veicolo sia condotto in un luogo di deposito o di custodia indicato dall’avente diritto o dal conducente del veicolo. L’agente rilascia permesso provvisorio di circolazione limitatamente al periodo di tempo necessario a condurre il veicolo nel suddetto luogo di custodia, usando la via più breve, con annotazione di essa sul verbale di contestazione”. Ma Alberto, che precedentemente si era anche organizzato per dormire a Jesolo, non è tornato subito a casa e ha pensato di proseguire la nottata in discoteca, al King’s. Gli altri quattro amici di Castelfranco, inizialmente a bordo con lui nella Mercedes, sono rientrati con altri mezzi. Una decisione, in parte obbligata, che ha salvato loro la vita.

IL TRAGICO RIENTRO

Alberto Antonello è ripartito all’alba di venerdì, intorno alle 7,30. Seduta al suo fianco in auto, Giulia Zandarin aspettava solo di rientrare a casa e mettersi a dormire. Forse Alberto si è reso conto di aver tirato un po’ troppo la corda, con un verbale in tasca, poi il ritiro della patente che non lo aveva evidentemente convinto a rientrare subito a casa come vorrebbe il codice. Ha imboccato la lunga variante che collega alla rotatoria della Fossetta prima della Treviso Mare. Ha viaggiato a velocità molto sostenuta lungo il rettilineo, ma a casa non è arrivato. E non ci arriverà mai più la giovane Giulia, l’ennesima vita spezzata sulla strada. —



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