Schiavi di droga e alcol Oltre mille in cura al Sert

Torna lo spettro dell’eroina: piace più di coca e marijuana e può essere fumata Il recupero è difficile e passa per la comunità. Ma c’è chi sceglie strutture private
Di Luca Preziusi

Superano il migliaio le persone dipendenti da droghe o alcol che ogni anno sono prese in cura dal Sert di Padova. Negli ultimi dieci anni è tornata ad essere diffusa l’eroina, la cosiddetta droga killer degli anni Ottanta. Il suo ritorno sul mercato come sostanza più pura che in passato, e che può essere fumata invece che iniettata, attira più di marijuana e cocaina. I tossicodipendenti, che spesso aggiungono anche l’alcol tra gli sballi, sono però molti di più di un migliaio, perché, ovviamente, non tutti si rivolgono al Sert per uscirne. Alcuni vengono indirizzati nelle strutture private. Altri, più semplicemente, non vogliono liberarsi dalla dipendenza.

Droga e alcol

«È più diffusa la droga che l’alcol, nonostante il secondo sia più accessibile» ha raccontato Elisa Viotto, Counselor professionista «ma in tutti e due i casi, spesso, manca la consapevolezza di avere un problema perché, a differenza degli anni Ottanta, il drogato o l’alcolizzato non è più quello isolato e trasandato che vaga per la città senza meta. Ormai chi ne fa uso ha una vita sociale attiva, lavora e ha una famiglia e questo diminuisce la sua percezione di avere un problema». I giovani padovani sono parte integrata di questo sistema. «Una buona parte di giovani purtroppo ne usa e ne abusa» ha confermato Francesco Vezzù, presidente dell’associazione Centro iniziativa nuova alla Guizza, che si occupa da vicino di tossicodipendenti e alcolisti «a noi si rivolgono soprattutto famiglie che hanno ragazzi in difficoltà. Però, quando ogni settimana organizziamo gli incontri c’è gente che va dai 20 ai 50 anni. A Padova gira tantissima droga e i ragazzi cominciano dallo spritzetto per poi arrivare all’eroina».

Le comunità

A Padova esistono diversi tipi di realtà terapeutiche. Le comunità accreditate con il Sert, totalmente gratuite per gli ospiti, sono tre: la cooperativa sociale Terra che gestisce Villa Ida in via Turazza; la comunità gestita dalla onlus Noi famiglie padovane contro la droga e l’emarginazione in via Zara; e la comunità San Francesco di Monselice gestita dai frati. Queste strutture sono tutte accreditate con il Sert. Per trovare strutture private, invece, bisogna spostarsi a Venezia o a Vicenza. Tutte sono comunità terapeutiche di tipo A (specialistico) rivolte a persone con tossicodipendenza e alcol dipendenza e hanno la possibilità di ospitare dai 15 ai 45 utenti a struttura. In alcuni casi, come quello della onlus e di altre associazioni come il Centro iniziativa nuova, ci sono anche disponibilità di appartamenti forniti dall’Ater anni fa, in cui è previsto possano accedere persone in via di reinserimento post terapia. Tutte si occupano di entrambe le dipendenze, considerate assolutamente alla pari.

L’iter

Chi ha problemi di tossicodipendenza o di alcolismo ha diverse opzioni una volta scelta la terapia. La più semplice è rivolgersi al Sert. «Purtroppo alcune famiglie hanno pregiudizi e sono convinte che noi forniamo solo metadone» ha rivelato Rosa Foscaro, assistente sociale e coordinatrice delle comunità terapeutiche del Sert di Padova «mentre invece assicuriamo un servizio completo che punta a capire quale possa essere il programma migliore per il paziente. E non sempre è l’ingresso in comunità». Se non ci si vuole rivolgere al Sert ci si può rivolgere alle strutture private. Non ce ne sono a Padova, e le più vicine sono in provincia di Venezia a Tessera e Mira. Altrimenti esiste un micro cosmo di associazioni che fornisce un servizio di prima accoglienza, supporto psicologico, incontri e attività settimanali ed, eventualmente, fa da volano con il Sert o altre strutture per l’ingresso in comunità. A Padova esiste la cooperativa sociale Terra in via Vigonovese, l’associazione Centro iniziative nuove in via Guizza 294 (che collabora con la comunità di San Patrignano) e Noi Famiglie Padovane contro l’emarginazione in via Zara.

Categorie

Esistono tre categorie di comunità: A, B e C, in base alla gravità del caso. La prima, l’unica presente a Padova, prevede strutture che per recupero adottano metodologie di tipo educativo assegnando un ruolo preminente alla condivisione della vita comunitaria e dell’attività lavorativa. La categoria B prevede un intervento personalizzato e articolato in una serie di proposte terapeutiche e riabilitative anche a favore del nucleo familiare. La categoria C comprende strutture specialistiche che in grado di assicurare un livello di intervento altamente qualificato.

Spese

Se ci si rivolge al Sert, le spese per le cure e l’eventuale ricovero in comunità sono a carico della Regione. La retta va da un minimo di 53 euro al giorno per la tipologia A, ad un massimo di 85 euro per il ricovero di mamme con bambini o per minorenni. Tra i 65 e i 75, il costo per la comunità intensiva e i trattamenti specialisti per i casi più gravi. Nelle cliniche private si parte dai 70, fino a 150 euro al giorno. Tutti a carico dell’utente.

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