Sclerosi multipla, la malattia cambia volto

A Padova il Centro ad alta specializzazione dove si sperimentano i farmaci che rallentano la disabilità
Di Elena Livieri

Il presente e il futuro prossimo dei pazienti con sclerosi multipla non deve più essere visto con rassegnazione: grazie ai farmaci disponibili e soprattutto a quelli in fase di sperimentazione, i trattamenti potranno essere sempre più efficaci e personalizzati. L’Azienda ospedaliera di Padova ospita il Centro di alta specializzazione per la sclerosi multipla, diretto dal professor Paolo Gallo, tra i primi dieci centri più importanti in Italia. In Veneto l’incidenza della sclerosi multipla è di 180 casi ogni 100 mila abitanti, per un totale di circa 8 mila pazienti. «Di questi» spiega il professor Gallo, «oltre 3 mila afferiscono al Centro di Padova. Oltre 1.200 pazienti con forma a ricadute e remissione della malattia sono attualmente trattati con farmaci immunoregolatori e immunosopressori, capaci di rallentare in modo significativo il decorso della malattia, riducendo l’infiammazione cerebrale, le ricadute cliniche e la progressione della disabilità fisica e cognitiva dei pazienti».

Colpendo soprattutto persone tra i 20 e i 40 anni, la sclerosi multipla è la prima causa di disabilità neurologica in questa fascia di età e produce costi sociali altissimi. «Uno studio dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla» conferma il direttore del Centro, «dice che la malattia consuma lo 0,2 per cento del Pil italiano. Il costo medio annuo di un paziente è di circa 40 mila euro, metà per costi diretti sanitari, metà per costi indiretti sociali». Le terapie sono rivolte a frenare il più possibile l’evoluzione della malattia. «Lo scopo è spegnere l’infiammazione fino dall’esordio clinico e fare tutto quello che è possibile per proteggere il cervello dagli attacchi autoimmunitari» sottolinea il professor Gallo, «oggi ai nostri pazienti è possibile proporre un ventaglio di terapie che solo pochi anni fa non era immaginabile. Il nostro Centro ha sperimentato, e ancora sperimenta, tutti i farmaci approvati per la sclerosi multipla e quelli in fase di approvazione, come l’ocrelizumab, il daclizumab e la cladribina, tre farmaci che cambieranno le attitudini dei neurologi al trattamento della sclerosi multipla sin dall’esordio clinico della malattia».

Inevitabili tra i pazienti le aspettative per la prescrivibilità di questi farmaci, l’ocrelizumab in particolare: «È un anticorpo monoclonale umanizzato che agisce “uccidendo” i linfociti B circolanti nel sangue periferico» spiega il professore, «che giocano un ruolo importante nella patologia autoimmune alla base della sclerosi multipla. Il farmaco ha dimostrato di ridurre l’infiammazione cerebrale e di rallentare la progressione della disabilità non solo nelle forme di sclerosi a ricadute e remissioni, ma anche nelle forme primarie progressive, per le quali a tutt’oggi non esistono terapie approvate. Secondo le indicazioni della multinazionale che lo produce (Roche) dovrebbe essere commercializzato dal 2018». Il Centro Sclerosi Multipla di Padova è stato uno dei pochi Centri italiani e l’unico del Triveneto, a sperimentare l’ocrelizumab. «Abbiamo iniziato nel 2010 con la sperimentazione internazionale e abbiamo pazienti in terapia con ocrelizumab da circa 6 anni e facciamo parte del Board Scientifico Nazionale sul farmaco». Il Centro Sclerosi Multipla di Padova rappresenta quindi un Centro di eccellenza nazionale e internazionale per la terapia della sclerosi multipla, punto di riferimento per migliaia di pazienti che sperano un giorno di veder sconfitta questa malattia.

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