Scomparsi in Africa, 4 detective canadesi sulle tracce di Luca ed Edith

Gli investigatori sono arrivati due giorni fa in Burkina. «Ma sarebbe stato meglio fossero di colore». Sabato sono spariti anche 4 volontari della Croce rossa
Una immagine dal profilo facebook di Edith Blais. L'italiano Luca Tacchetto e la sua compagna di viaggio franco-canadese Edith Blais, entrambi scomparsi, potrebbero aver avuto problemi di visti nel Burkina Faso e essere stati perciò arrestati. Lo dice la madre della ragazza, Jocelyne Bergeron, in un'intervista al quotidiano online del Québec Le Soleil, nella quale confessa di aggrapparsi a questa idea, per non pensare all'ipotesi del rapimento o peggio. PROFILO FACEBOOK EDITH BLAIS +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++
Una immagine dal profilo facebook di Edith Blais. L'italiano Luca Tacchetto e la sua compagna di viaggio franco-canadese Edith Blais, entrambi scomparsi, potrebbero aver avuto problemi di visti nel Burkina Faso e essere stati perciò arrestati. Lo dice la madre della ragazza, Jocelyne Bergeron, in un'intervista al quotidiano online del Québec Le Soleil, nella quale confessa di aggrapparsi a questa idea, per non pensare all'ipotesi del rapimento o peggio. PROFILO FACEBOOK EDITH BLAIS +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO? ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L?AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

VIGONZA. Da un paio di giorni in Burkina Faso sono arrivati gli investigatori della polizia di Stato del Canada. Quattro agenti che hanno il compito di indagare sulla scomparsa di Luca Tacchetto, 30enne architetto di Vigonza, e dell'amica canadese Edith Blais, i due giovani che hanno fatto perdere le loro tracce la sera del 15 dicembre, nella città di Bobo-Dioulasso. Erano stati ospitati da Robert Guilloteau, un uomo francese che avevano conosciuto al confine con il Mali, con cui erano stati a cena fuori quella sera. L'ultimo video mandato da Luca ai genitori, Nunzio Tacchetto, ex sindaco di Vigonza, e la moglie Rosanna, risale proprio a quella serata.

Luca ed Edith scomparsi in Burkina Faso, l'ultima traccia nelle foto su Facebook


LA DENUNCIA A NATALE

Da quel momento in poi dei due ragazzi non si è saputo più nulla. Il padre del giovane architetto ha presentato denuncia dopo dieci giorni che non sentiva il figlio, il 25 dicembre. Non è chiaro però quando, in che modo e se siano effettivamente partite le ricerche dei due ragazzi in Burkina Faso. I media locali ne hanno parlato sempre molto poco. Le persone che abitano là hanno riferito più volte che l'attenzione del Paese in questo momento storico è concentrata sulla lotta al terrorismo, sui continui attacchi, saccheggi, incendi che subiscono ormai quasi ogni giorno villaggi, posti di polizia e dello Stato. Un paio di settimane fa si è anche dimesso il governo, riformato in un paio di giorni. In questa situazione di grande precarietà si sono fatte strada le varie ipotesi che potrebbero stare alla base della scomparsa dei due giovani. La più accreditata nel corso di questo mese è stata quella del rapimento. Luca e Edith, di cui non si trova più neppure l'automobile, potrebbero essere stati rapiti. Da chi?

RAPITI DA BANDE LOCALI

La tesi che va per la maggiore è quella che siano stati catturati da bande locali con lo scopo di rivenderli o di cederli a gruppi legati al terrorismo. Di questa tesi però non c'è alcun elemento certo. Insomma si brancola ancora nel buio, ed è forse proprio per questo motivo che il Canada ha deciso di inviare in Burkina Faso quattro investigatori, incaricati di fare luce sulla vicenda, di trovare nuovi dettagli, di parlare con la gente del posto e di raccogliere qualsiasi elemento utile che possa condurre a Luca e Edith.

«So che è da circa due giorni che sono arrivati. Fanno parte di una sezione particolare della polizia, che si potrebbe paragonare all'FBI degli Stati Uniti. Si muovono con l'Interpol locale», racconta una fonte attendibile in Burkina. «L'unico errore che a mio parere è stato fatto è che si tratta di quattro agenti bianchi. Purtroppo nelle condizioni attuali è molto più difficile e pericoloso muoversi in certe zone, soprattutto di confine, per uomini bianchi. Sarebbe stato meglio se fossero stati agenti di colore».

Al momento pare che non siano stati rilevati nuovi elementi, ma gli investigatori potrebbero fermarsi anche a lungo in Burkina. Intanto nel Paese la situazione si fa sempre più tesa. Sabato quattro volontari della Croce Rossa burkinabé sono scomparsi alcune ore dopo aver lasciato Kaya, a nord di Ouagadougou. Erano diretti nella città di Djibo, nella provincia settentrionale di Soum, a circa 45 chilometri dal confine con il Mali per una missione umanitaria.

Secondo le fonti locali sarebbero stati sequestrati da un gruppo di jihadisti. Ma la notizia ancora non trova conferme ufficiali. La provincia di Soum è uno dei sette territori per i quali il governo ha dichiarato il 31 dicembre lo stato d'emergenza. —


 

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