“Sconto” a De Negri obbligo di dimora
Revocati gli arresti domiciliari e alleggerita la misura cautelare nell’obbligo di dimora per l’impresario edile Massimiliano De Negri, 47 anni di Megliadino San Fidenzio, finito nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’università per i reati di concorso in corruzione e turbativa d’asta. Reati contestati anche all’ingegnere vicentino Ettore Ravazzolo, responsabile dell’Area che ha il controllo di tutta la manutenzione nell’Ateneo. Lo ha deciso il gup padovano Domenica Gambardella accogliendo il ricorso del difensore di De Negri, il penalista Pietro Sartori, in quanto non sono più state ritenute esistenti le esigenze cautelari come il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove.
Nel gennaio del 2017 il rettore dell’università Rosario Rizzuto aveva trasmesso in procura un esposto dopo aver ricevuto la segnalazione di un impresario espulso da ogni lavoro di manutenzione. Intercettazioni telefoniche, ambientali e in rete (oltre a pedinamenti) avevano svelato il meccanismo di funzionamento dei lavori spartite fra le ditte di un comitato d’affari vicino a Ravazzolo, in violazione dell’obbligo di rotazione quando la gara non c’è. All’alba del 15 novembre scorso scatta l’operazione “università pulita” con l’arresto di Ravazzolo e De Negri (altri indagati sono in stato di libertà). Sotto accusa una ventina di lavori di manutenzione sospetti, tutti frazionati per restare sotto il limite dei 40 mila euro che evita la gara pubblica e consente l’affidamento diretto. Ovviamente - è il sospetto - delle manutenzioni erano incaricate sempre le solite ditte. Come la De Negri snc, con sede a Santa Margherita d’Adige. De Negri ha chiesto di essere interrogato per fornire la sua versione.
Cristina Genesin
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