Scoperta a Padova: le staminali possono riparare l’intestino
PADOVA. Uno studio appena pubblicato sulla rivista Gut ha dimostrato per la prima volta che le cellule staminali ottenute da liquido amniotico sono in grado di riparare l’intestino in un modello animale di Enterocolite Necrotizzante, aprendo così nuovi orizzonti per la terapia di questa patologia. L’Enterocolite Necrotizzante è una grave malattia necroinfiammatoria dell’intestino che colpisce i neonati, soprattutto prematuri, con una mortalità del 15-30%, nei casi più severi. Allo stato attuale non è disponibile alcuna cura specifica ma il trattamento è limitato a terapie mediche di supporto e alla rimozione chirurgica delle porzioni di intestino necrotico.
L’asportazione di ampie porzioni di intestino può causare, nei bambini che sopravvivono, una sindrome da intestino corto con necessità di nutrizione parenterale permanente o di un trapianto intestinale. Lo studio è stato condotto da ricercatori del Great Ormond Street Hospital di Londra, in collaborazione con Fondazione Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, Padova, Research and Innovation s.r.l., Padova ed il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, USA. La Fondazione Città della Speranza di Vicenza e la Great Ormond Street Charity di Londra hanno co-finanziato il progetto di ricerca.
Nell’articolo pubblicato su Gut è dimostrato che le cellule staminali ottenute dal liquido amniotico sono in grado, una volta iniettate in ratti neonati affetti da Enterocolite Necrotizzante, non solo di riparare l’intestino a livello istologico, macroscopico, radiologico e funzionale ma anche di aumentare la sopravvivenza e ridurre la mortalità degli animali trattati. Per quanto concerne il loro meccanismo d’azione, le cellule staminali non agiscono tanto rigenerando di per sè le porzioni di intestino necrotico quanto stimolando la riparazione del tessuto intestinale danneggiato.
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