Scrovegni, i grillini si schierano con Fo. E il caso torna in Parlamento

Nuove accuse alla giunta dal M5S: «Pd e Pdl si interessano solo ai ricchi appalti». Un’interrogazione di Bitonci. Il sottosegretario Buitoni: Cappella in buono stato
PD 23 novembre 2005 G.M...Cappella degli Scrovegni, conferenza stampa per restauri. ..(COMELLO) Cappella degli Scrovegni - Comello
PD 23 novembre 2005 G.M...Cappella degli Scrovegni, conferenza stampa per restauri. ..(COMELLO) Cappella degli Scrovegni - Comello

PADOVA. Non si placa la polemica che da una settimana a questa parte agita il destino della Cappella degli Scrovegni, rinfocolata dalla campagna elettorale. Dopo giorni di fuoco incrociato, ora il Movimento 5 Stelle di Padova arriva a dare man forte a Dario Fo che qualche giorno fa ha paragonato il destino degli affreschi al Vajont. Ma le sorti dell’opera di Giotto restano all’attenzione della capitale.

L’affondo dei grillini. Il M5S accusa l’amministrazione di trascurare le opere d’arte, perno della cultura e della storia cittadina a favore di « ricchi appalti» per opere inutili: dall’auditorium all’ospedale e in cui il «partito unico Pd-Pdl-Lega avrebbe sperperato denaro pubblico» senza paura di «compromettere l’assetto idrogeologico della città».

Accelerazione da primarie. La sorte della Cappella degli Scrovegni ha subito una nuova accelerazione la settimana scorsa quando Alessandro Zan, parlamentare di Sel, durante il question time alla Camera ha chiesto al ministro Bray che gli affreschi trecenteschi di Giotto diventino patrimonio dell’Unesco ottenendo una garanzia dall’esponente di governo. Pressoché immediata era stata la risposta del sindaco Ivo Rossi che, anticipando il risultato di rilievi ancora in corso, ha assicurato che «lo stato di salute dell’opera è ottimo e superiore alle aspettative».

Poche ore dopo Dario Fo, in città per uno spettacolo, si era inserito a sua volta nella querelle lanciando l’allarme sulla condizione degli Scrovegni e accusando l’amministrazione di non fare abbastanza per le «pozze nella cripta». Da allora è un tutti contro tutti.

L’interrogazione. Aperto il varco romano, la questione continua quindi ad agitare anche il Parlamento: il presidente dei senatori leghisti, Massimo Bitonci, ha presentato un’interrogazione al ministro per i Beni e le attività culturali chiedendo di chiarire «quali interventi urgenti intenda adottare per tutelare un bene monumentale unico come quello della Cappella del Cenobio di Padova, verificando altresì al contempo la correttezza dei sistemi e degli interventi fino ad oggi conseguiti da parte dell’autorità e dell’amministrazione comunale per garantire l’integrità e la conservazione del monumento».

Rassicurazioni. E sempre dalla capitale arrivano le rassicurazioni sullo stato dell’opera: «Sono fiduciosa del lavoro della Sovrintendenza regionale» sostiene il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni «se in futuro dovessero emergere elementi nuovi non esiteremo a fare un sopralluogo ma, ad oggi, mi risulta che la Cappella degli Scrovegni sia in buono stato. Intervenire sulla zona che si allaga richiederebbe un’azione radicale che, tuttavia, rischierebbe di essere ancora più pericolosa di quanto non sia mantenere lo status quo».

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