Scuola, a Padova i licei scientifici fanno il tutto esaurito. Esplode la protesta degli esclusi

Respinti 91 studenti al Nievo e 60 al Fermi. Lettera dei genitori a Bui: «Costretti a iscrivere i nostri figli alle Private» 
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - LICEO NIEVO
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - LICEO NIEVO

PADOVA. Centinaia di iscrizioni in più rispetto ai posti liberi e così aspiranti liceali si trovano respinti dalla scuola che avevano scelto. Questo il problema alla base delle numerosissime proteste dei genitori, sorte nelle ultime ore, quando i licei cittadini hanno pubblicato le graduatorie escludendo di fatto moltissimi ragazzi. Qualche esempio: nei licei scientifici Nievo e Fermi resteranno fuori rispettivamente 91 e 60 studenti, al liceo delle scienze umane Duca D’Aosta 117.

Tra i licei presi d’assalto ci sono quindi gli scientifici. In città sono esauriti i posti, dal Nievo al Fermi, dal Cornaro al Curiel. «Non è possibile che mio figlio non possa frequentare neppure una delle tre scuole che ha scelto». È arrabbiatissima Francesca, mamma di Ponte San Nicolò, e come lei moltissimi altri genitori.«La prima scelta era il Nievo tradizionale, la seconda il Nievo indirizzo Scienze Applicate e la terza scelta il Fermi. Non è stato accettato in nessuna delle tre scuole».

I criteri secondo cui sono stati ammessi i ragazzi sono relativi a residenza e frequentazione della stessa scuola di fratelli o sorelle: «Non hanno minimamente preso in considerazione l’orientamento dato dagli insegnanti della scuola media, si sono basati quasi esclusivamente sul criterio di residenza per dare la priorità», continua la mamma «essendo noi di un altro Comune, al Nievo non siamo neppure entrati nel sorteggio, siamo stati scartati a priori».

Eppure una scelta alternativa nel Comune di residenza non c’è: «A Ponte San Nicolò non abbiamo un liceo scientifico, è chiaro che facciamo riferimento a quelli di Padova, dove dopo il rifiuto di Nievo e Fermi ho bussato a tutti gli altri. Tutti pieni, ad eccezione del Galilei di Selvazzano». Il che vorrebbe dire costringere il ragazzo a un viaggio ogni mattina: «Ci metterebbe un’ora per andare a scuola». Unica soluzione ripiegare nelle scuole private: «L’ho dovuto iscrivere a un liceo scientifico privato a 500 euro al mese ma non è giusto. Tante famiglie non possono o non vogliono pagare per mandare il figli a scuola e i ragazzi hanno il diritto di scegliere il loro percorso».

Lo stesso problema lo sta affrontando il figlio di Federico Boccignone, che oltretutto abita in città e quindi non è stato scartato secondo il criterio della residenza: «Nella scelta del liceo aveva indicato Nievo, Fermi e Cornaro. Siamo padovani, abitiamo nel quartiere Palestro, e queste sono le scuole della città. È stato scartato da tutti e tre i licei come tanti altri ragazzi» dice l’uomo che ha dovuto iscrivere il figlio al Galilei di Selvazzano ma nel frattempo non è rimasto con le mani in mano e ieri ha redatto una lettera, già firmata da dodici genitori, e che presto sarà inviata ai presidi delle scuole, al presidente della Provincia Fabio Bui, e all’assessore all’Edilizia Scolastica Alessandro Bisato.

Vi si legge: «Siamo estremamente preoccupati, visto che la capienza dei licei scientifici di tutta la città non è in grado di accogliere tutte le domande dei residenti, e ci chiediamo quale possa essere una soluzione affinché anche i nostri figli possano frequentare a partire da settembre la scuola che hanno scelto» scrivono i genitori «riteniamo che il senso delle iscrizioni fatte con tanto anticipo rispetto all’inizio dell’anno scolastico sia proprio quello di dare a scuole e istituzioni il tempo necessario per trovare soluzioni a casi di mancato incontro tra la domanda delle famiglie degli studenti e le risposte del territorio».

La richiesta è che vengano messe in atto tutte le possibili strategie per permettere l’accoglimento delle domande nel nome della libertà di ciascun ragazzo scegliere la scuola che preferisce. —


 

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