Scuola, a Padova oltre 105 mila studenti tornano sui banchi. Presidi in corsa per cercare 150 supplenti

Rispetto all’anno scorso ci sono 2.357 studenti in meno, soprattutto alle primarie e alle medie

Felice Paduano
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - AUTOBUS E TRASPORTO PUBBLICO , STAZIONE
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PADOVA. L'ora “x” è arrivata. Oggi. 12 settembre, tra le 8 e le 8.30, suonerà la prima campanella dell'anno scolastico 2022-2023 in Veneto. Si aprono tutti gli istituti, finalmente senza mascherine, senza l’obbligo di misurare la temperatura all’ingresso e tornando a giocare tutti assieme, senza le “classi bolle” che isolavano in gruppi gli studenti in base alle classi.

Tuttavia una parte di scuole, dopo appena dieci giorni, dovrà essere richiusa per le operazioni delle elezioni politiche del 25 settembre. Come succede da sempre, in alcune scuole l'avvio delle lezioni sarà regolare, mentre in altre mancheranno un po’ di docenti e di personale Ata e qualche aula.

I NUMERI DEGLI STUDENTI

Ma ecco il quadro generale della situazione alla vigilia del primo giorno di scuola. I numeri. Gli studenti al nastro di partenza sono 105.374, di cui 5.044 nelle materne statali (3-5 anni), 36.246 nella primaria, 25.144 nelle medie e 38.940 negli istituti superiori.

A causa del drastico calo demografico un po’ dappertutto, che sta coinvolgendo anche le famiglie degli immigrati, rispetto all'anno scorso ci sono 2.357 studenti in meno, di cui meno 845 nelle elementari e meno 503 nelle medie. In pratica sui banchi ci sono tanti alunni in meno dai 6 ai 13 anni.

I NUMERI DEI DOCENTI

Oltre alle nomine in ruolo, poche rispetto alle previsioni, l'Ufficio scolastico provinciale ha provveduto a nominare 2.221 insegnanti con il sistema della piattaforma telematica e non con le convocazioni in presenza, come si faceva prima del Covid.

Tra i precari 180 non hanno accettato la nomina e, quindi, è stata effettuata una seconda chiamata con lo scorrimento verso il basso della graduatoria. Alla fine 220 posti, tre giorni fa, sono stati delegati ai presidi, che stanno ancora provvedendo con una corsa contro il tempo per garantire un avvio regolare dell'anno scolastico.

Ma circa 150 docenti non saranno presenti il primo giorno di scuola. Come da copione degli ultimi anni, anche quest'anno sono pochissime le assegnazioni dei posti di sostegno a docenti che si sono specializzati grazie ai corsi di formazione organizzati dalle Università. La maggioranza è formata da docenti generici, pescati dalle graduatorie, provocando il malcontento dei genitori con figli disabili.

SETTIMANA CORTA

Intanto la proposta della settimana corta, idea del Comune e della Provincia per primarie e medie, è stata bocciata dai presidi dopo che hanno sentito il parere (vincolante) dei collegi dei docenti e dei consigli d'istituto.

«Attualmente, con 35 ore settimanali da garantire, non è possibile far venire gli studenti a scuola solo per cinque giorni», osserva il preside del Selvatico Enrico Ghion, coordinatore provinciale di Anp. «Al sabato, poi, abbiamo tanti laboratori: non possiamo stravolgere l'orario pochi giorni prima dell'avvio dell'anno scolastico». Quindi niente risparmio di 400.000 euro rispetto ai 3.600.000 che la Provincia spende di luce e di gas.

TRASPORTI

Passata la fase acuta del Covid, benché non sia scomparso del tutto, per l'avvio del nuovo anno scolastico non è previsto nessun piano dei trasporti con i bus aggiuntivi garantiti l’anno scorso dalla Provincia e da BusItalia Veneto per consentire ai ragazzi più corse e scongiurare gli assembramenti. Sulle strade, sia della città che della provincia, rispetto all'estate, tornano solo le corse scolastiche che circoleranno sino a giugno 2023.

AULE

Pochissimi gli istituti in cui mancano le aule. Al Ruzza, come riferisce il nuovo preside reggente Giuseppe Sozzo, ci sarà solo una classe ballerina. L'anno scorso erano quattro. «Abbiamo lavorato tutta l'estate per venire incontro alle esigenze delle singole scuole», sottolinea il consigliere delegato all'edilizia scolastica Luigi Bisato, «Sono già pronte le aule alla parrocchia di Santa Giustina per le sei classi del Marconi, dove continueranno i lavori in corso. Ricupereremo anche gli spazi rimasti vuoti dopo la chiusura dell'Itc Magarotto».

SINDACATO

«Un inizio di scuola tranquillo», commenta Sandra Biolo, segretaria regionale della Cisl di categoria, «Tuttavia restano i problemi legati alle nomine dei docenti: ne sono stati nominati pochi in ruolo. Solo a Padova sono 2211 i supplenti annuali. Nel Veneto 13.000. Decisamente troppi. Bisogna fare più concorsi ed evitare i tradizionali ritardi dovuti alla burocrazia ed alla politica».

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