Scuola, il Comune di Padova scrive ai presidi: «Settimana corta per risparmiare»
La scelta ora tocca ai consigli d’istituto ma l’assessore Cristina Piva chiede responsabilità.
«Soffriamo l’incremento dei costi, affrontiamo insieme questo momento di difficoltà per il Paese»
PADOVA. Settimana corta, il Comune scrive alle scuole e chiede di chiudere il sabato. Il problema della riorganizzazione dell’orario scolastico in relazione al rincaro dei costi energetici interessa non solo gli istituti superiori (in tutto 64 plessi di competenza della Provincia), ma anche le scuole medie inferiori. Naturalmente il ragionamento che bisogna fare per il taglio dei costi della bolletta elettrica nelle poche scuole medie aperte al sabato in città (tra cui Falconetto, Tartini e Stefanini) è diverso da quello formulato per gli istituti superiori. Tant’è che, ieri pomeriggio, l’assessora competente del Comune Cristina Piva, ha inviato ai presidi dei 14 Istituti comprensivi cittadini una circolare che, in sintesi, anticipa anche il lavoro che ha appena iniziato a fare il consigliere delegato alle scuole della Provincia Luigi Bisato con i presidi degli istituti superiori, e con i primi contatti che avrà già nei prossimi giorni con il prefetto Raffaele Grassi ed anche con Roberto Natale, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale.
«Gentili dirigenti, l’amministrazione comunale, come ogni famiglia, sta pesantemente soffrendo del progressivo ed insostenibile incremento dei costi derivanti dall’aumento incontrollato dei prezzi per le forniture energetiche (luce e gas) che ha anche forti ripercussioni sulle scuole e sui servizi educativi per l’infanzia – scrive l’assessora Piva – Pertanto, nel pieno rispetto della normativa nazionale sull’autonomia scolastica, noi del Comune proponiamo di valutare, assieme ai rispettivi organi collegiali (vale a dire il consiglio d’istituto e il collegio dei docenti, ndr), la possibilità di sperimentare la settimana corta». Ossia a scuola da lunedì al venerdì e sabato a casa: «Con la finalità di contenere le spese energetiche degli edifici scolastici – prosegue la lettera – Il nostro è un appello che rivolgiamo sia alle singole scuole che alle famiglie affinché, secondo il principio del senso di responsabilità e di sostenibilità economica, si possa affrontare, con spirito di condivisione, questo imprevisto momento di grande difficoltà per il Paese e le famiglie tutte. Siamo certi che in questa occasione il mondo della scuola saprà fare la propria parte. Buon anno scolastico a tutti».
La settimana corta con i termosifoni spenti al sabato, tra l’altro, piace a tanti presidi delle medie. Tra loro Andrea Muto, dirigente del Secondo Comprensivo Statale con presidenza all’interno della primaria Ardigò e anche al sindaco Sergio Giordani, che la ritiene una decisione necessaria se, nei mesi freddi, in pratica da novembre a marzo, sarà necessario misurarsi con una vera e propria emergenza energetica.
«Mi fa piacere che sia il Comune che la Provincia si stiano muovendo bene su un argomento delicatissimo e molto importante, che nei prossimi giorni affronterà anche il governo ancora in carica guidato da Mario Draghi», dice il preside del Secondo Ic Andrea Muto. Si attende però un vertice in Prefettura in modo da arrivare a una decisione comune tra i diversi istituti del territorio padovano.
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