Scuola, no di presidi e genitori al Comune di Padova: «La settimana corta è impossibile»

Nell’incontro con i dirigenti l’assessora Piva registra la forte opposizione alla chiusura al sabato

Felice Paduano

PADOVA. «Settimana corta? No grazie». La proposta era stata avanzata dal Comune per risparmiare sul riscaldamento. Un tema che vale soprattutto per le superiori (gestite dalla Provincia) ma anche per le poche scuole dell’obbligo dei 13 Istituti comprensivi statali della città che rientrano nelle competenze amministrative di Palazzo Moroni.

L’INCONTRO CON L’ASSESSORA

Il netto no è arrivato ieri mattina dai presidi cittadini, convocati dall’assessora comunale Cristina Piva nella sede dei Servizi scolastici che si trova in via Raggio di Sole. In modo particolare non si sarebbero pronunciati in modo del favorevole al sabato a casa proprio i tre dirigenti che guidano gli istituti in cui alcune classi fanno scuola anche al sabato. Vale a dire i presidi del Settimo, dell’Ottavo e del Dodicesimo comprensivo, denominati, rispettivamente, San Camillo de Lellis, Alessandro Volta e Don Bosco.

I presidi si sono fatti portavoce dei genitori, che sarebbero contrari nella maggioranza dei casi alla settimana corta perché tanti di loro lavorano anche al sabato e quindi non possono permettersi una baby sitter dalle 8 alle 13 del mattino. A questo punto l’assessora Piva, al momento, ha congelato la possibilità di chiudere le poche scuole, tra medie ed elementari, che sono aperte il sabato, lasciando molto probabilmente al nuovo governo, che si formerà dopo le elezioni politiche del 25 settembre, una decisione definitiva. Servirà appunto un decreto del governo per la chiusura al sabato di tutte le scuole della penisola da novembre a fine marzo, sempre che, naturalmente, le bollette energetiche resteranno così pesanti.

MENSE IN RITARDO DI UNA SETTIMANA

Nel summit che la Piva ha avuto con i 13 presidi cittadini – in cui ha esordito Tiziana Rita Pagano, nuova dirigente proveniente dal Dante Alighieri di Venezia – non si è parlato solo di risparmio energetico, ma anche di mense e di edilizia scolastica. Quasi dappertutto la mensa, per problemi organizzativi, comincerà non lunedì 12 settembre, ma dopo una settimana, il 19. Le tariffe resteranno le stesse dell’anno scorso nonostante l’aumento delle materie prime, in particolare i generi alimentari.

Durante il dibattito è venuto fuori che in quasi tutte le scuole di competenza del Comune (materne comunali e statali, primarie e medie inferiori) il nuovo anno scolastico avrà un avvio regolare senza particolari problemi. Tra i presidi presenti all’incontro c’era anche Concetta Ferrara, dirigente dell’Undicesimo Comprensivo con presidenza alla Sacra Famiglia– «Abbiamo parlato anche di fondi Pnrr, che avranno il merito di andare a sanare le poche criticità che presentano a Padova le scuole dell’obbligo – dice la dirigente scolastica – Per quanto riguarda le mie scuole i lavori, già finanziati, per realizzare la prima aula all’aperto in città dovrebbero partire entro la fine dell’anno».

Intanto a Palazzo Santo Stefano tutto è pronto per domani alle 15, quando si terrà il summit tra il presidente facente funzioni della Provincia Vincenzo Gottardo, con il provveditore Roberto Natale e i dirigenti degli istituti superiori sulla proposta di tenere a casa gli studenti ogni sabato per cercare di risparmiare sulla bolletta che la Provincia ogni anno per riscaldare i 64 plessi di sua competenza: lo scorso anno la spesa è stata di 400 mila euro, quest’anno però le previsioni sono molto più alte. Nonostante questo tra i dirigenti non sono pochi quelli che hanno già espresso le loro perplessità.

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