Scuola, scambio di sedi a Padova tra superiori ed elementari: scatta la protesta
Le scuole primarie Fogazzaro e Ricci Curbastro chiuderanno e gli spazi potrebbero ospitare succursali degli istituti superiori. Comune e Provincia al lavoro per ottimizzare gli spazi. E scoppia il malcontento
Rivoluzione negli spazi delle scuole padovane. Nelle primarie Fogazzaro, in via Chiesanuova e Ricci Curbastro, in via Tassoni alla Guizza, che saranno chiuse alla fine di quest’anno scolastico per traslocare alla Gozzi in via Montanari ed alla Marsilio da Padova in via dell’Orna potrebbero trovare posto anche alcune succursali degli istituti superiori della città, che hanno fame di spazi.
Gli spostamenti
A partire dal prossimo settembre. Lo ha annunciato ieri l’assessora Cristina Piva nella conferenza stampa che precede il Natale. La conferma arriva direttamente da Alessandro Luigi Bisato, consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica.
«Comune e Provincia stanno dialogando da tempo per individuare aule preziose delle scuole medie superiori anche negli edifici, vuoti o semivuoti, di competenza del Comune» assicura Bisato «Non è sicuro che, ad esempio, all’interno della Fogazzaro e della Ricci Curbastro dovrebbero trovare posto per forza alcune classi del Marchesi/Fusinato. Bisognerà attendere gli esiti delle iscrizioni, che termineranno il 31 gennaio, per constatare quali istituti superiori hanno bisogno di nuove succursali. Una cosa è certa, mai come questa volta Comune e Provincia lavoreranno assieme per razionalizzare al meglio il bisogno di aule».
Intanto ieri è arrivata la prima protesta contro la decisione del Comune di chiudere gli edifici scolastici dove ci sono le primarie Fogazzaro, Ricci Curbastro e De Amicis.
Gli accorpamenti
«Dopo gli accorpamenti dello scorso anno degli Istituti Comprensivi numeri 4 Rosmini e 12 don Bosco voluti dal Governo e dalla Regione Veneto per fare cassa, la scelta del Comune rischia di avere gravi conseguenze sulle famiglie, sull’ambiente e sulle comunità locali e, soprattutto, non aiuterà certo ad invertire la curva demografica» è scritto in un comunicato del comitato Priorità alla Scuola, guidato da Davide Guerrini.
«L’ulteriore accorpamento delle scuole comporterà un aumento degli spostamenti delle famiglie, con inevitabili ricadute sul traffico e, quindi, sull’inquinamento. Tutto questo è in evidente contraddizione con le politiche di sostenibilità ambientale che il Comune di Padova dichiara di voler promuovere. La presenza di plessi scolastici diffusi sul territorio non solo riduce la necessità di utilizzare l’auto, ma incentiva modalità di mobilità sostenibile, come il pedibus e la bicicletta e favorisce lo sviluppo dell’autonomia delle bambine e dei bambini, che possono affrontare in sicurezza il percorso casa-scuola-casa senza dipendere costantemente dagli adulti.
Le richeste delle scuole al Comune
Ed ancora; «Chiediamo all’amministrazione comunale di considerare non solo i risparmi economici immediati, ma anche i costi sociali ed ambientali di lungo termine.
La chiusura e l’accorpamento dei plessi rischia di impoverire i quartieri, è una perdita per tutta la comunità e soprattutto per i bambini ed i ragazzi. Invece è necessario valorizzare i plessi esistenti, sfruttando, ad esempio, gli spazi vuoti per la creazione di aule laboratoriali ed ambienti didattici innovativi».
«Invitiamo il Comune ad esplorare soluzioni alternative che preservino i presidi educativi nei quartieri, valorizzandone il ruolo sociale ed ambientale. Priorità Alla Scuola rimane a disposizione per qualsiasi tipo di collaborazione».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova