Selvazzano, padre Gigi Maccalli si trova nel Mali: spunta un video di 24” dei jihadisti
SELVAZZANO. Padre Gigi Maccalli, il religioso della Società Missioni Africane rapito la sera del 17 settembre del 2018 nella missione africana di Bomoanga, ai confini tra il Niger ed il Burkina Faso, è vivo. A pubblicare la notizia è il sito di Avvenire che mostra un video della durata di appena 24 secondi girato nel nord del Mali non molto tempo fa. Padre Maccalli con la sua tradizionale barba bianca solo più folta e gli occhiali, è vestito in maniera tradizionale. Appare però parecchio dimagrito. Nel filmato è seduto a fianco di un altro ostaggio italiano: Nicola Chiacchio, un giovane turista rapito forse un paio d’anni prima di padre Gigi mentre attraversava da solo la regione del Mali come turista. A fornire la notizia ad Avvenire, come riporta lo stesso quotidiano sul suo sito, sarebbe stato un gruppo jihadista che non si è però identificato.
IL VIDEO. «Mi chiamo padre Luigi Maccalli, di nazionalità italiana, oggi è il 24 marzo». Inizia così il filmato ottenuto da Avvenire grazie ad una fonte che viene mantenuta anonima. Di padre Gigi non si avevano più notizie dalla notte del rapimento. La scorsa primavera Rémis Dandjinou, ministro del Burkina Faso, aveva informato gli organi di stampa del posto che il missionario era vivo e aveva indicato anche alcuni particolari sul luogo dove veniva tenuto prigioniero. Il ministro aveva provveduto ad informare il superiore della casa madre, padre Mauro Armanino.
Una notizia che un anno fa aveva acceso le speranze nella comunità missionaria e nella diocesi di Cremona, città natale di padre Maccalli, di un imminente rilascio. Ma da allora non trapelò più nulla.
LA GIOA ALLA SMA. L’annuncio del sito di Avvenire è ritenuto attendibile e tra i missionari della sede della Sma di Feriole, comunità che padre Maccalli ha diretto per sei anni, dal 1992 al 1998, ieri mattina l’hanno accolta con gioia anche se attendono conferme ufficiali da parte dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha sempre imposto di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda per non compromettere gli eventuali sviluppi positivi del rapimento. «Anche noi abbiamo appreso che il nostro confratello sarebbe vivo dal sito di Avvenire, se la notizia è vera sarebbe un grande regalo in vista della ormai imminente festività di Pasqua», afferma il superiore della comunità, padre Dario Dozio. «Mi risulta che il video fosse stato pubblicato qualche settimana fa da un organo di informazione africano. Una luce di speranza di poter riabbracciare padre Gigi si è riaccesa, ad un anno e mezzo dal suo rapimento. Non abbiamo mai perso le speranze che potesse tornare nella nostra famiglia missionaria. Quando sono stati liberati Luca Tacchetto ed Edith Blais, anche loro prigionieri in Mali, la fiducia si è fatta più forte. Confidiamo nella sua liberazione entro Pasqua. Perché questo possa avvenire non abbiamo mai fatto mancare in questi diciotto mesi difficili di trepidante attesa, la nostra preghiera. Anche nella casa di via Vergani a Feriole».
IL RAPIMENTO. Era la sera del 17 settembre del 2018 quando un commando di otto persone, composto forse da pastori fulani che si contendono il territorio per il pascolo del bestiame, ha fatto irruzione nella missione di Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale del Niger, Niamey. I rapitori sapevano che il missionario era appena rientrato da un viaggio in Italia e che probabilmente aveva portato con sé del denaro. I banditi dopo aver razziato un computer, un cellulare e i soldi, hanno portato via padre Gigi e sono fuggiti nella fitta vegetazione a bordo di alcune moto. La missione di Bomoanga è stata chiusa perché ritenuta non più sicura. Padre Maccalli, 58 anni, è originario di Crema. Ha un fratello maggiore, padre Walter, missionario. ––
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