Separazione Berlusconi parcella di 441 mila euro alle sorelle Ghedini

Le avvocatesse Ippolita e Nicoletta Ghedini e a destra Veronica Lario
Le avvocatesse Ippolita e Nicoletta Ghedini e a destra Veronica Lario
 
L'ultima dichiarazione pubblicata, relativa ai redditi del 2008, gli attribuiva un imponibile di 1.345.235 euro. Una cifra che consentiva a Niccolò Ghedini, deputato Pdl, universalmente noto come «l'avvocato del premier», di collocarsi in una posizione di vertice nella classifica dei parlamentari-legali. Alle spalle di Giuseppe Consolo (2.524.904 euro) e Gaetano Pecorella (1.490.083).
 Ma significativamente davanti a Giulia Bongiorno (1.288.440), presidente della commissione Giustizia della Camera dei deputati, finiana doc. Ghedini, in queste ore impegnato sui fronti della riforma della giustizia e della difesa del presidente del Consiglio, si affretta a precisare che non sono stati versati a lui i 441 mila euro attribuitigli nell'estratto conto dei pagamenti effettuati nel 2010 da Silvio Berlusconi.  La cifra, così come riferito ieri dal Corriere della Sera, è la più sostanziosa tra i pagamenti autorizzati dal ragionier Spinelli attraverso il conto numero 129 aperto al Monte dei Paschi di Siena. La lista dei movimenti (per un totale, in dodici mesi, di 34 milioni) è allegata agli atti dell'inchiesta relativa al «caso Ruby».  Va detto che, a stretto giro di posta, l'onorevole Ghedini ha mandato alle agenzie la sua puntualizzazione sul dettagliato servizio firmato da Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella. I quattrini non sono stati pagati per l'assistenza legale prestata al premier dal deputato-parlamentare ma per un'altra vicenda che ha trovato ampia eco sui mezzi di comunicazione: la causa di separazione da Veronica Lario.  «La somma che con grande evidenza viene riferita all'avvocato Niccolò Ghedini - si legge nella nota - è del tutto erronea, non avendo mai ricevuto alcun versamento da parte del presidente Berlusconi. Ed infatti si tratta della parcella emessa dallo studio legale associato Ghedini, di cui non fa parte l'avvocato Niccolò Ghedini, e che ricomprende l'avvocato Vittoria Nicoletta Ghedini, l'avvocato Luisa Ippolita Ghedini (le sorelle maggiori di Niccolò, ndr) e l'avvocato Elena Dalla Costa. Tale parcella era stata emessa per la nota causa di separazione».  Certo, i fratelli si sentono e si vedono spesso, ma sul piano professionale la distinzione è netta. «A parte i vincoli di grande affetto e di stima che mi legano alle mie sorelle - continua la precisazione dell'onorevole Ghedini - non vi è alcuna cointeressenza, né diretta né indiretta, di carattere economico nella professione, ma un regime di totale divisione che prevede solo l'utilizzo degli spazi comuni nello studio di Padova che fu di nostro padre. Era sufficiente quindi - conclude il deputato Pdl - anche una banale verifica telefonica per evitare di pubblicare con grande risalto una notizia totalmente sbagliata». Proprio sulla pubblicazione di informazioni tratte dall'estratto conto del presidente del Consiglio, «a seguito di segnalazioni ricevute da parte di soggetti interessati», il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto ieri sera un'istruttoria.

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