Sette Chiese a Monselice, un percorso giubilare unico

Da quattrocento anni la visita devota assicura l’indulgenza plenaria: l’Anno Santo le aumenterà
Una veduta del complesso monumentale delle Sette Chiese di Monselice
Una veduta del complesso monumentale delle Sette Chiese di Monselice

MONSELICE. Le “sette chiesette” di Monselice come le “sette basiliche” di Roma. Monselice come Roma, già, e il paragone è tutt’altro che un’iperbole. Da oltre quattrocento anni la città della Rocca detiene un privilegio unico al mondo: la visita al Santuario giubilare delle Sette Chiese è equiparata al pellegrinaggio giubilare delle sette basiliche di Roma e ne detiene anche il medesimo privilegio dell’Indulgenza Plenaria. Privilegio assegnato da un bolla papale firmata nel 1605 da Paolo V. Il pontefice, su istanza del patrizio veneziano Pietro Duodo, concesse il permesso di edificare ed intitolare le piccole chiese come le sette maggiori basiliche romane, attribuendone il medesimo significato di percorso di fedee di redenzione.

A pochi giorni dall’apertura dell’Anno Santo, dunque, il Santuario giubilare delle Sette Chiese non può che rafforzarsi come cuore della devozione cristiana e fulcro del turismo locale.

Ieri pomeriggio lo storico Riccardo Ghidotti ha presentato a Palazzo della Loggetta una nuova pubblicazione dedicata proprio al percorso giubilare di Monselice. Il Comune, da parte sua, ha già fatto stampare 20 mila opuscoli che illustrano le principali caratteristiche storiche e artistiche del complesso monumentale di via del Santuario: «Saranno a disposizione dei numerosi turisti e fedeli che approfitteranno del Giubileo per far tappa a Monselice e affrontare il percorso giubilare fino all’Oratorio di San Giorgio», spiega l’assessore Gianni Mamprin. Un comitato costituito ad hoc sta inoltre allestendo un fitto programma di eventi che avranno luogo lungo il percorso che parte dalla Pieve di Santa Giustina: «Concerti, giornate di studio, momenti spirituali. Il primo grande appuntamento è per il 14 febbraio, quando alla San Paolo farà ritorno l’affresco di San Francesco d’Assisi del 1260, la più antica immagine del santo nel Veneto». Già con la primavera, inoltre, c’è la volontà di rendere accessibile il percorso delle Sette Chiese fino a tarda sera. C’è tuttavia da sottolineare un aspetto: l’Anno Santo della Misericordia indetto da papa Francesco potrà portare più turisti a Monselice, ma non andrà ad “accrescere” la valenza devozionale di questo sito: «La bolla di Paolo V del 12 novembre 1605, che concede ai fedeli in visita al Santuario di Monselice gli stessi benefici che toccano a quelli in pellegrinaggio a Roma, sottolinea infatti che la durata di tale decisione è perpetua», sottolinea lo storico Ghidotti. Nella bolla papale “Misericordiae Vultus”, infatti, papa Bergoglio dà ai singoli vescovi la possibilità di aprire “Porte Sante” all’interno di chiese o luoghi simbolici della diocesi: «Al Santuario giubilare di Monselice non serve alcuna bolla o concessione, visto che quella del 1605 è perennemente valida. Ecco perché il vescovo Claudio Cipolla non ha in programma di aprire alcuna porta a Monselice», chiarisce Ghidotti. (n.c.)

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