Sfiduciato il sindaco, è caduta la giunta
La vittoria del “no” e l’ostilità a Mizzon hanno indotto i consiglieri di maggioranza schierati per il “sì” a dare le dimissioni

Megliadino San Vitale (PD), 10.03.2017 ph. Zangirolami. Vedute di Megliadino San Vitale. Nella foto: il municipio.
MEGLIADINO SAN VITALE. La fusione fa saltare sindaco e consiglio comunale di Megliadino San Vitale. A tre giorni dalla vittoria dei “no” al referendum per la nascita di Quattroville, sette consiglieri comunali – quattro di maggioranza e tre di minoranza – hanno presentato dimissioni personali e immediate. Il consiglio comunale è ufficialmente decaduto e con esso anche il sindaco Silvia Mizzon e la sua giunta, alla guida del paese dal 2014. A rassegnare le dimissioni dal ruolo di consigliere sono stati i membri della maggioranza Filippo Costantin (ex vicesindaco sfiduciato a luglio dalla Mizzon), Silvano Turato, Elisa Stevanato e Davide Chiarello, che nelle ultime settimane si erano riuniti nel gruppo autonomo “Impegno Comune per la Fusione”, e tutto il blocco di opposizione composto da Samuele Danese, Tiziano Bianchin e Giorgia Martinelli. Già la settimana scorsa gli stessi consiglieri avevano fatto mancare la presenza al consiglio comunale in cui si discuteva il bilancio, facendo saltare la seduta.
«Ci sono due motivi alla base della nostra scelta» spegano i dimissionari «che è arrivata per coerenza ma anche per protesta». La coerenza è legata all’esito referendario: «Premesso che per noi la fusione è passata grazie alla maggioranza totale dei “sì”, la vittoria dei voti contrari a Megliadino San Vitale è stato un obiettivo non raggiunto per noi consiglieri comunali che da sempre abbiamo sostenuto il “sì”. Da qui la decisione di dimetterci per rispetto nei confronti dei cittadini». E poi la protesta verso il sindaco: «Ha approvato la delibera di fusione e poi ha remato contro la nascita di Quattroville, anche con atteggiamenti dispotici come la scelta di approvare il bilancio di previsione a pochi giorni dal voto».
Le sette dimissioni hanno acceso la collera dell’ormai decaduto sindaco Mizzon: «Sono dei vigliacchi e dei traditori» va giù pesante l’amministratrice «Hanno tradito innanzi tutto i cittadini, che si sono espressi democraticamente per il “no” alla fusione e lo hanno fatto in questo momento delicato in cui la Regione deve decidere le sorti del nostro Comune. Con questo atto la democrazia è finita sotto i piedi: sono irresponsabili e hanno inaugurato una stagione di tempi bui. Si facciano un esame di coscienza, non tanto le opposizioni, quanto i miei ex colleghi di maggioranza e la deputata democratica Giulia Narduolo, che ha orchestrato tutto questo». La Prefettura di Padova prenderà atto delle dimissioni e farà decadere il Consiglio comunale, nominando un commissario per la gestione straordinaria del Comune. Il commissario rimarrà alla guida dell’organo municipale fino alla prossima finestra elettorale: quella che eleggerà la rappresentanza politica di Quattroville, se la fusione sarà approvata in Regione e includerà anche Megliadino San Vitale, o il consiglio comunale sanvitalese qualora la legge di fusione non arrivasse o Megliadino San Vitale ne fosse escluso.
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