Si è insediato don Massimo, il nuovo arciprete

Il sindaco Gianella ha accolto il sacerdote in piazza e gli ha promesso collaborazione, il vescovo Claudio l’ha atteso in chiesa
BELLUCO - FOTOIRAN - PIOVE DI SACCO - NUOVO PARROCO DUOMO
BELLUCO - FOTOIRAN - PIOVE DI SACCO - NUOVO PARROCO DUOMO





«Siete splendidi, che io con voi possa ringraziare Dio». Con queste parole, alla conclusione della messa solenne officiata in duomo dal vescovo Claudio Cipolla, don Massimo Draghi ha voluto, con grande sobrietà e umiltà, rompere il ghiaccio con la sua nuova comunità.

Giornata di festa per la parrocchia di San Martino che ha accolto il nuovo arciprete. È stato un lungo pomeriggio per don Massimo Draghi, che ha fatto finalmente il suo ingresso ufficiale in una città. Il nuovo arciprete è padovano e ha 56 anni. È stato chiamato a sostituire il vuoto lasciato da don Gino Temporin che, prima di Pasqua, aveva deciso di fare un passo indietro, dopo solo quattro anni dal suo arrivo, perché non si sentiva più in grado di seguire una realtà così importante e impegnativa.



Ordinato sacerdote nel giugno del 1987, don Massimo è stato vicario parrocchiale prima a Santa Teresa di Gesù Bambino a Padova e successivamente a Crespano del Grappa. Nel 1995 è nominato parroco di Cambroso e prima di prendere nel 2007 la guida della parrocchia di Bojon e di Santa Maria Assunta di Campolongo Maggiore, è stato anche assistente del settore adulti di Azione cattolica. Dal 2011 era vicario foraneo del vicariato di Campagna Lupia.



Il primo momento dell’accoglienza si è svolto in piazza, davanti al duomo, con il sindaco Davide Gianella che ha portato il benvenuto della società civile. «Con don Massimo» ha detto Gianella «abbiamo subito sottolineato l’importanza di coniugare al plurale verbi come ascoltare, educare e accogliere. Una comunità, civile e religiosa, che cresce e si tiene per mano, entrambe impegnate a lavorare per un fine comune: il bene del prossimo, della città e di ciascuno di noi».

Messaggio condiviso subito dal nuovo arciprete che ha risposto: «È bello che questo incontro sia avvenuto in piazza, crocevia delle diversità». Dopo il momento civile si è passati a quello solenne con la messa celebrata dal vescovo Cipolla. Ad accogliere don Massimo sull’altare c’erano tanti sacerdoti: non solo quelli dell’unità pastorale ma anche alcuni del vicariato e tanti amici ordinati nel suo stesso anno.

La cerimonia è stata particolarmente significativa. Soprattutto per le parole del vescovo. Molto apprezzato dai fedeli è stato il suo messaggio di “ripartenza” che, tra le righe, faceva riferimento alle difficoltà legate all’ultimo periodo di don Gino. Il vescovo ha poi chiesto espressamente alla comunità di stringersi attorno a don Massimo, a farlo sentire in famiglia e a supportarlo.



«Non è più tempo» ha spiegato il vescovo «di preti che possono sorreggere da soli una comunità. Il rischio è quello che si sentano spiritualmente soli. Voi dovete diventare la sua nuova famiglia». Un forte ringraziamento è poi andato al giovane vicario Giuliano Piovan che, supportato costantemente da don Giorgio De Checchi, ha portato avanti in questi mesi la parrocchia. Alla fine, c’è stato anche un momento conviviale in patronato e d’incontro finalmente rilassato. —

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