Si laureò a Padova, è il miglior chirurgo estetico d'Europa

PADOVA. È l’italiano Renato Calabria, docente alla University of Southern California e noto chirurgo di molte star di Hollywood ma anche italiane, il chirurgo estetico che si è aggiudicato il «Trofeo Anti-Aging & Beauty 2015-2016», il premio europeo di medicina e chirurgia estetica e anti-età che da tre anni viene assegnato dal congresso europeo di medicina estetica Amec, che si è tenuto a Parigi. Il comitato scientifico che ha assegnato il riconoscimento è composto dai più importanti esperti chirurghi plastici, medici estetici, dermatologi e biologi professionisti provenienti da tutto il mondo, tra cui il chirurgo plastico francese Laurent Benadiba, la dermatologa indiana Chytra Anand, la biologa francese Patrizia D’Alessio.
La giuria specialistica ha premiato Renato Calabria grazie al suo lavoro, riconosciuto come miglior caso clinico in chirurgia di ringiovanimento del viso. Il Trofeo rappresenta anche un importante step per la conquista del prossimo «Bisturi d’oro 2016» di Monaco, riconoscimento che Calabria peraltro ha già vinto nel 2014.
Calabria, nominato tra gli «Americàs Top Plastic Surgeons» dalla Guida dei Migliori Chirurghi Plastici d’America, è nato a Bolzano, si è laureato in medicina all’Università di Padova e si è formato professionalmente negli Usa. Calabria si è detto onorato ed entusiasta: «È per me motivo d’orgoglio e di immenso piacere, un riconoscimento per tutto il lavoro che ho svolto durante questi anni, un premio per l’impegno e la passione che da sempre metto in questa bellissima professione. Naturalmente il mio obiettivo è da sempre fare delle tecniche della chirurgia plastica una vera e propria arte». Il luminare, che si definisce «cittadino del mondo» e che ha la doppia cittadinanza italiana e americana, non dimentica le sue origini: «Dedico questo premio alla mia città, alla mia regione e al mio paese. Che sia da stimolo per tutti quei giovani ragazzi che intraprendono la professione e che spesso decidono di andare all’estero per affermarsi, per trovare un posto che sia all’altezza della propria formazione e delle proprie ambizioni. Questo premio è un orgoglio per la comunità scientifica e per l’università italiana dove mi sono formato».
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